La vivacità del dibattito politico sul tema delle unioni civili spinge anche il Partito Socialista ad esprimere alla cittadinanza la propria posizione su questa tematica.
Il Partito Socialista, innanzitutto, conferma la posizione espressa nell’ultimo Congresso, quale “Partito dei Diritti”. Già nella mozione conclusiva era stata espressa la volontà di contribuire a “realizzare una società veramente rispettosa ed inclusiva che offrisse uno spazio adeguato, nel quale la libertà di ogni persona di compiere le proprie scelte potesse esprimersi. Anche per ciò che riguarda le decisioni più intime e fondamentali della vita.
Già un anno fa il PS proponeva di legiferare una normativa, affinché San Marino potesse essere annoverato fra quei Paesi avanzati sul tema dei diritti civili, “senza alcuna paura di cancellare la nostra identità e le nostre radici culturali”, trovando la strada più appropriata per rispondere alla richiesta di tutela dei diritti personali.
Oggi, dopo alcuni mesi dalla bocciatura dell’istanza sui matrimoni tra persone dello stesso sesso ed a seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno sui diritti civili, cui ha contribuito anche il voto del nostro Partito, non è più possibile rimandare la stesura di un progetto di legge che consenta di definire in maniera più chiara diritti e doveri reciproci dei conviventi, nei vari aspetti della vita, dall’assistenza in caso di malattia, alla corresponsione di un assegno di mantenimento in caso di separazione ed all’impossibilità di autosussistenza.
A questo proposito, il Partito Socialista si sta attivando per la stesura di alcune chiare linee di indirizzo sulle quale confrontarsi anche in sede di Tavolo Riformista e con le altre forze politiche, da cui fare scaturire una proposta di legge sulla quale raffrontarsi anche con la Maggioranza, affinché si possa giungere ad un risultato il più ampiamente condiviso ed utile a rispondere alle reali esigenze della cittadinanza.
Il Partito Socialista, innanzitutto, conferma la posizione espressa nell’ultimo Congresso, quale “Partito dei Diritti”. Già nella mozione conclusiva era stata espressa la volontà di contribuire a “realizzare una società veramente rispettosa ed inclusiva che offrisse uno spazio adeguato, nel quale la libertà di ogni persona di compiere le proprie scelte potesse esprimersi. Anche per ciò che riguarda le decisioni più intime e fondamentali della vita.
Già un anno fa il PS proponeva di legiferare una normativa, affinché San Marino potesse essere annoverato fra quei Paesi avanzati sul tema dei diritti civili, “senza alcuna paura di cancellare la nostra identità e le nostre radici culturali”, trovando la strada più appropriata per rispondere alla richiesta di tutela dei diritti personali.
Oggi, dopo alcuni mesi dalla bocciatura dell’istanza sui matrimoni tra persone dello stesso sesso ed a seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno sui diritti civili, cui ha contribuito anche il voto del nostro Partito, non è più possibile rimandare la stesura di un progetto di legge che consenta di definire in maniera più chiara diritti e doveri reciproci dei conviventi, nei vari aspetti della vita, dall’assistenza in caso di malattia, alla corresponsione di un assegno di mantenimento in caso di separazione ed all’impossibilità di autosussistenza.
A questo proposito, il Partito Socialista si sta attivando per la stesura di alcune chiare linee di indirizzo sulle quale confrontarsi anche in sede di Tavolo Riformista e con le altre forze politiche, da cui fare scaturire una proposta di legge sulla quale raffrontarsi anche con la Maggioranza, affinché si possa giungere ad un risultato il più ampiamente condiviso ed utile a rispondere alle reali esigenze della cittadinanza.
Riproduzione riservata ©
