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PSD: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”

22 dic 2022

Con le parole di Antonello Venditti Federico Pedini Amati, insieme a Lazzaro Rossini, annuncia l’ingresso di Movimento Democratico San Marino Insieme all’interno del Partito dei Socialisti e dei Democratici. Nella sede del partito i due rappresentanti del movimento, il cui vessillo è stato ammainato a fine conferenza, i vertici dello stesso PSD, il Presidente del partito Matteo Rossi e il Segretario Gerardo Giovagnoli, hanno accolto e celebrato l’evento.
“E’ un vero e proprio ritorno a casa -ha detto Pedini Amati- in un partito che ho contribuito a far nascere e con il quale ho condiviso numerose esperienze, ultima fra tutte quella attuale di Governo. La collaborazione, avviata proprio con questa legislatura ha portato ad intrecciare rapporti importanti. Gradualmente il rapporto ha assunto sempre più organicità: la sede unica; le riunioni congiunte dei rispettivi organismi; la complementarità delle deleghe di Governo Turismo e Cultura hanno favorito la costruzione di questo rapporto politico. Devo dire -ha proseguito Pedini Amati- che il PSD nasce per unire la sinistra sammarinese e oggi prosegue quell’impegno. Questo è un nuovo punto di partenza per l’aggregazione della sinistra che troppe volte, aggrappandosi ad alcuni gruppi di persone senza tener conto del partito, ha perso la propria casa. Ora dovremo pensare ad un Congresso, in primavera, per strutturare nel miglior modo possibile il Partito dei Socialisti e dei Democratici dando risposte ai cittadini, dando ai sammarinesi con idee di sinistra un partito nel quale riconoscersi. MDSMI fa un passo indietro come simbolo per farne tre avanti con l’obiettivo di creare una realtà fortemente rappresentativa della nostra area”.
Pedini Amati ha avviato anche alcune riflessioni sul panorama politico e sul Governo: “Il Governo va avanti, noi siamo e saremo leali con NPR che è la lista con cui ci siamo alleati e con cui siamo pronti a ragionare anche di futuro. Il rilancio del PSD non va inteso come il tentativo di tornare alla politica dell’alternanza democratica. Per lo meno non da subito. Il percorso di ricostituzione della sinistra sammarinese sarà molto lungo. E la scorsa legislatura ci ha mostrato in modo evidente quali siano i rischi di un governo e di una maggioranza senza la presenza di un partito fortemente ancorato al Paese qual è la Democrazia Cristiana. E poi la storia di San Marino ci dice che le cose migliori sono sempre state generate nel rapporto, ancorché dialettico, complicato e burrascoso fra conservatori e riformisti”.
Matteo Rossi, Presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici, ha parlato di emozioni e passione per ’attività politica e di una situazione che oggi conferisce nuova energia alla sinistra sammarinese: “le ultime elezioni politiche, e in modo particolare il risultato ottenuto dalla DC, hanno dimostrato che gli elettori vogliono stabilità -ha spiegato Matteo Rossi- e la stabilità è tradizione. Oggi il movimentismo non attrae più come qualche anno fa, bisogna riconoscergli di aver contribuito in modo importante alla fase autocritica e auto-rivalutativa compiuta dalla politica in questi ultimi anni ma le persone vogliono tornare ai partiti di tradizione e per la sinistra sammarinese la tradizione ha un nome, quello del PSD. Dal 2005 al 2009 il PSD è stata la casa di tutti i riformisti, di tutti i socialisti e di tutti i democratici sammarinesi ed oggi tornerà ad esserlo. In quei quattro anni il PSD è riuscito prima a formare un governo di centro-sinistra e poi a sopravanzare in termini di voti la Democrazia Cristiana per la prima e unica volta nella storia del parlamentarismo sammarinese. Il PSD è anche il partito di riferimento a San Marino per le organizzazioni socialiste europee: PSE e Internazionale Socialista, raccoglie la storia di tutta la sinistra sammarinese, non solo teoricamente ma anche nella concretezza di un archivio politico unico nel suo genere. Per queste considerazioni sono emozionato di riaccogliere MDSI all’interno del Partito dei Socialisti e dei Democratici e di avviare il percorso verso il Congresso da tenersi nella primavera del 2023 e la campagna di tesseramento”.
Lazzaro Rossini ha aperto il suo intervento con una metafora: “L’energia nucleare -ha raccontato- si crea per scissione o per fusione. Quando si crea energia per fissione e quindi scissione si creano scorie radioattive, quando si crea energia per fusione si ha un’energia senza dubbio migliore. Oggi noi di MDSMI ci fondiamo con il PSD per ottenere una propulsione nuova verso progetti di crescita e sviluppo della sinistra sammarinese. Nasciamo tutti dall’Arengo dei sammarinesi, poi abbiamo scelto percorsi diversi. Dobbiamo ammettere e riconoscere che il PSD è stato però il partito che più di tutti ha incarnato i valori della sinistra sammarinese. Il nostro ritorno a casa era diventato quasi ovvio, lo facciamo prima di tutto per i cittadini e per i nostri elettori che oggi potranno contare su un partito fortemente rappresentativo dell’area. Ci sono stati scontri in passato, ce ne saranno in futuro, ma la volontà di proseguire uniti è forte. A volte questo partito ha compiuto scelte magari non condivisibili nell’immediatezza, come quella sulla firma con l’Italia nel 2005 o i referendum sull’Europa del 2013, ma il tempo ci ha sempre dato ragione. Ci metteremo subito a lavorare su grandi progetti, l’accordo di associazione all’Unione Europea per primo”.
“Sono lieto di celebrare quello che è un vero e proprio ritorno a casa -ha detto il Segretario del PSD Gerardo Giovagnoli in chiusura di Conferenza Stampa-, non un ritorno al passato, piuttosto un ritorno al futuro. Solo il Partito dei Socialisti e dei Democratici è stato in grado di tenere unita la sinistra sammarinese nonostante divisioni e fratture. Mantenere vivo un partito che ancora è in grado di attrarre verso di sé le forze della sinistra è un obbligo che ci proietta verso il futuro, un futuro che prevede la chiusura di un periodo negativo per il Paese e per la politica, un periodo di disaffezione verso i partiti che ha generato il movimentismo, frutto di errori che però, il PSD, aveva previsto e per le quali si era attivato così come si era attivato per battaglie, come quella per l’aborto, che oggi hanno trovato risposte. Noi siamo orgogliosi delle sfide del PSD ma guardiamo anche al futuro e in questo caso all’unione con MDSMI. Dobbiamo ripensare insieme la politica, tornare a una politica non liquida, una politica tradizionale che trova riferimenti internazionali nel PSE e nell’Internazionale socialista. I dissidi del passato siamo disposti a superarli, cerchiamo proposte e unione. Il PSD non è mai morto nonostante le idee di qualcuno, anzi, si rilancia e si rinnova continuamente e si rafforza con l’entrata di MDSMI nel partito, così facendo si rilancia l’azione della sinistra, una sinistra che ritrova la stessa casa”.

Comunicato stampa
Partito dei Socialisti e dei Democratici





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