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Il Psd replica a Repubblica Futura

19 feb 2018
Il Psd replica a Repubblica Futura
Relativamente ai comunicati di Repubblica Futura, uno dei quali sottoscritto per di più da Mario Venturini, che sottolineano il presunto rinnovamento della politica inaugurato da questa legislatura in termini di metodo e di azione della stessa, rinnovamento enunciato tante e forse troppe volte dai tanti esponenti della coalizione adesso.sm, siamo invece a constatare che dietro questo nuovo c’è inesorabilmente il vecchio.
Il vecchio dei soliti metodi e dei vecchi rancori che tutto distrugge senza pensare a risolvere le tante questioni che la Repubblica si è trovata ad affrontare; la crisi economica internazionale, il cambio di passo che è stato necessario attuare più volte per abbandonare i modelli economici ormai non più attuali che erano a quel tempo condivisi a livello internazionale ma che in funzione di scelte globali sono mutati.
Tale cambiamento è avvenuto a volte anche con difficoltà per le resistenze proprie di parti politiche che incarnano il conservatorismo di cui A.P. prima e Repubblica Futura in continuità sono i migliori interpreti.
Riteniamo che la nostra cittadinanza abbia acquisito la giusta capacità critica di comprendere che qualcosa non ha funzionato nelle politiche portate avanti da chi ha voluto affrontare la questione bancaria così come è avvenuto nell’ultimo anno, politiche che hanno portato alla liquidazione di un importante istituto bancario quale Asset Bank che a catena hanno indotto enormi criticità in Cassa di Risparmio. Questione bancaria che non è affatto risolta ma che di certo ha portato un indebitamento dello Stato a livelli mai visti in passato.
Vogliamo sottolineare come non sia minimamente credibile quello che vuol far credere Repubblica Futura ossia che le problematiche che in vari settori si sono mostrate durante questa legislatura siano il frutto delle condotte nefaste dei governi democristiani e socialisti degli anni novanta.
Sicuramente San Marino avrebbe dovuto affrontare comunque scelte importanti per la fragilità di tanti settori ma le politiche messe in campo dal governo in carica di cui A.P. è stato il primo fautore ha posto il paese e la propria cittadinanza nelle condizioni di dover assistere oggi ad una brusca frenata nel recupero di interessanti percentuali di crescita del PIL e di occupazione verificatasi nella scorsa legislatura costringendo la cittadinanza ad anni di austerity certi, nei quali ci sarà il rischio reale di mettere in profonda discussione il modello di welfare (sanità e sistema previdenziale in primis) che noi conosciamo, costruito pezzetto dopo pezzetto, da governi in cui la presenza dei socialisti era forte.
Il fallimento delle politiche di Alleanza Popolare e di chi li ha seguiti è sotto gli occhi di tutti e purtroppo ci pone di fronte alla necessità di ridefinire le prospettive di tutti i cittadini e lavoratori; d’altronde ce lo potevamo aspettare considerato che nei tanti anni di governo in cui A.P. è stata “protagonista” della scena politica ha sempre assunto il ruolo di arbitro o redattore di pagelle più che di elaboratore di proposte che potessero far crescere e sviluppare il paese.
Ne ricordiamo ben pochi di provvedimenti innovativi “targati” A.P..
Degli errori certi che nel passato ci sono stati il peggiore è però quello di aver sdoganato Alleanza Popolare al ruolo che le era più congeniale ossia quello di porsi in contrapposizione all’azione riformatrice a cui l’area socialista da sempre si ispira in vista dell’affermazione continua della democrazia e del benessere della collettività.
Alleanza Popolare troppe volte ha distrutto con la sua azione governi per costruirne dei nuovi, nel solco del più classico schema della vecchia politica alla ricerca di sempre maggiore potere per una parte e non per il bene collettivo.
Nel momento storico che stiamo affrontando, al di là delle considerazioni che era necessario chiarire per ripristinare un minimo di verità, l’invito che vogliamo fare è quello di guardare al futuro nella ricerca di soluzioni condivise da tutto il paese, ponendo in essere atti concreti come cerca di fare la nostra forza politica insieme a tutta l’area socialista e riformista, in accordo con tutti i partiti di opposizione per costruire il percorso che tutta la Repubblica potrà affrontare negli anni a venire.
In conclusione vogliamo fare un grande augurio a tutta Repubblica Futura, così come hanno fatto tutti i partiti che fanno parte di quell’area politica in cui il PSD è collocato, per un sincero e fattivo rinnovamento che la porti ad abbandonare persone e modelli che purtroppo sono solo portatori di stantii schemi politici i quali necessariamente non potranno, né ci auguriamo dovranno, far parte del futuro politico di San Marino.

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