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R.E.T.E.: "Tutte le strade portano in Lussemburgo"

7 apr 2017
R.E.T.E.: "Tutte le strade portano in Lussemburgo"
Continua il tour dei castelli di RETE e MDSI che dopo Serravalle e Murata, ieri sera hanno organizzato in Borgo la serata pubblica sulle banche. Per continuare, per quanto possibile, a tenere informata la cittadinanza sugli sviluppi riguardanti il sistema bancario. Ogni giorno fuoriescono notizie, per lo più da canali non ufficiali e spesso, a noi sembra, notizie create ad arte per suscitare reazioni specifiche o per giustificare scelte che verranno prese di qui a poco.
Durante la serata ci siamo soffermati su considerazioni rispetto a quello che a noi sembra diventato il decimo castello della Repubblica: il Lussemburgo.
Sono tante infatti i rapporti, gli interessi incrociati, le società e le iniziative che negli ultimi hanno legato sempre di più San Marino al granducato. Come a dire: tutte le strade portano in Lussemburgo!
Occorre sottolineare che il lavoro che ci ha portato alla ricostruzione che abbiamo fatto, è partito anni fa, già con il governo di bene comune. I rapporti delle banche CIS e BAC, gli incroci parentali e lussemburghesi nel polo del lusso, gli interessi incrociati tra politici e imprenditori, lo scippo dei fondi pensione etc…, sono tutti elementi che già dagli anni scorsi abbiamo reso noti, nell’indifferenza totale del vecchio governo (DC-PSD-AP ) in cui ricordiamo, erano presenti partiti che compongono anche l’attuale maggioranza (AP e PSD).
Indifferenza che purtroppo riscontriamo, su questi elementi, anche nel nuovo governo che ci pare sempre più intenzionato a non ascoltare nessuno né a prendere almeno in considerazione queste valutazioni, pur di arrivare ad un obiettivo che rimane oscuro per la cittadinanza.
I primi interessi in Lussemburgo sono di alcune banche sammarinesi.
La BAC è di proprietà per il 76,9% dalla società anonima lussemburghese Demas di cui il beneficiario effettivo è Emanuele Rossini (figlio di Ambrogio Rossini).
Poi c'è il CIS che è proprietà di Banca Partner, a sua volta posseduta da due società anonime lussemburghesi (con sede in Rue Jean Piret): la Gleinor Holding e la Leiton Holding, i cui beneficiari effettivi sono Marino Grandoni e Daniele Guidi.
L'indirizzo delle due società del CIS è noto al Presidente della nostra Banca Centrale Wafik Grais, il quale fino a poco tempo fa ha amministrato la LUPERCALE, una società lussemburghese che si occupa di investimenti in capitali di rischio. Nella stessa sede ci sono tantissime altre società, tra cui anche la Gleinor e la Leiton del CIS.
Non stiamo dicendo che Grais o altri facciano gli interessi del CIS, ma pensiamo che uno dei doveri della politica sia proprio quello di farsi delle domande. Noi ce le siamo poste, ma nessuna risposta né smentita è giunta.
Non solo banche: anche il mondo degli outlet trova proficui i propri affari tra San marino e il Lussemburgo.
In alcuni casi a dire il vero con risultati non troppo buoni, o almeno non per i 67 dipendenti lasciati recentemente a casa. É il caso del One Gallery Outlet, gestita dalla Capital Evo succursale a San marino della Capital Evo lussemburghese, amministrata da Fernando Di Paolo, che insieme a Trulli (che ha inaugurato il Gallery a San Marino) emerge nella lista dei nomi dei famosi “panama papers”.
Rimaniamo sugli outlet e torniamo a parlare del polo del lusso.
Ricordate quando abbiamo definito la reggenza Riccardi/Berardi una Reggenza garante di quel progetto? Secondo noi è stata garante anche del passaggio di consegne tra lo scorso governo e l'attuale, dal momento che Fabio Berardi, uno dei vari politici di cui è nota la vicinanza a Marino Grandoni, fu votato come Reggente da tutte le forze politiche comprese quelle che allora erano in opposizione e oggi sono al governo (SU, C10). Gli unici a non votarlo furono RETE e MDSI.
I Borletti hanno diverse società attive in Lussemburgo, ma avevano bisogno di un appoggio a San Marino. E' stata creata il 13 ott 2015 la The Market PropCo, posseduta al 100% dalla Borletti SAM SA lussemburghese. Uno dei procuratori per i Borletti a San Marino è Annalisa Berardi, figlia di Fabio Berardi.
Tra gli amministratori della “The Market” vi è invece Stefania Lazzari, moglie di Daniele Guidi direttore nonché socio della Banca CIS, che quando è stata creata la The Market era anche presidente di ABS (associazione bancaria sammarinese).
D'altronde Grandoni non aveva nascosto i propri interessi sul polo, dal momento che è intervenuto sulla stampa a favore del progetto in occasione del referendum del 15 maggio 2016.
Passiamo poi al commissariamento asset.
Il 3 marzo vengono nominati da BCSM i commissari straordinario in Asset tra cui Giuseppe Pedrizzi.
Pedrizzi Giuseppe, è figlio di Pedrizzi Riccardo, un ex senatore italiano che insieme ad altri 3 soci (Confuorti Francesco, Confuorti Giuseppe, Mariscalco Inturretta Silvestro) è a capo della Advantage Financial SA lussemburghese, gemella dell'Advantage italiana.
I due fratelli Confuorti e Mariscalco Inturretta Silvestro, cioè 3 dei 4 soci della società, sono stati colpiti dagli interventi della vigilanza di Bankitalia per carenze nei controlli interni e irregolarità in trasferimenti di titoli.
Il quarto socio è il padre del Pedrizzi che Banca Centrale ha da poco nominato come commissario dentro Asset Banca.
La legge sammarinese sulle banche (LISF) stabilisce che, per le nomine di commissari straordinari, la vigilanza è obbligata a riferirsi a professionisti sammarinesi, a meno che non vengano date motivazioni per cui questo non possa avvenire. Devono esserci cioè, come scrive la legge, “circostanze opportunamente motivate” oltre che l'approvazione del CCR (il comitato credito e risparmio formato da 4 segretari e i vertici di BCSM).
E allora perché il governo non ha spiegato quali siano queste motivazioni, nonostante le nostre richieste per chiarimenti?
Per fugare ogni dubbio, sarebbe importante fare chiarezza in modo da escludere che esista un qualsiasi collegamento rispetto alla fitta rete di conoscenze in Lussemburgo e che esistano interessi all’interno del nostro sistema bancario e finanziario in termini di affidamenti, concessioni di credito e garanzie che potrebbero emergere solo con l’attivazione della Centrale Rischi.
Anche le nostre pensioni non sono esenti da relazioni lussemburghesi.
Nel dicembre del 2015, 10 milioni delle nostre pensioni (primo pilastro) sono stati investiti in un fondo indicato da un consulente, Ivan Simetovic, col benestare del Consiglio di Previdenza che ne è responsabile. Questi 10 milioni vengono investiti in un fondo lussemburghese : il Privium Select-Kokomo Global Quant Fund. A seguito di una nostra interpellanza emerge come nei primi 6 mesi, si è perso l’8% dei 10 milioni investiti, pari ad oltre 800 mila euro. Nonostante la battaglia portata avanti assieme a Franco Santi quando era in opposizione, col nuovo governo egli stesso con Delibera del 9 gennaio (una delle prime cose che ha fatto) conferma l'incarico a Simetovic.
Quindi come potete vedere le questioni sul piatto sono tante ma il governo si rifiuta di esaminarle insieme a noi o anche solo di prenderle in considerazione.
Noi ci auguriamo che i sammarinesi non si accontentino di credere agli slogan e facciano uno sforzo di memoria e uno sforzo di approfondimento perché le decisioni che verranno prese da qui a breve termine avranno ripercussioni sulla storia del nostro paese e sulle future generazioni.

Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme

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