Ragazza sfregiata: lo sdegno della Cgil Rimini

Ragazza sfregiata: lo sdegno della Cgil Rimini.
Ancora un corpo di donna straziato. Niente che si possa dire di più rispetto all'orrore tante volte descritto, allo sconvolgimento che procura lo scempio di un corpo e la mente di una donna torturata dalle sevizie di chi ha deciso di distruggere la sua libertà e la sua vita.

Ma anche nel caso della ragazza riminese sfregiata con l'acido da un uomo che conosceva ma che non voleva più vedere, il fatto non è avvenuto all'improvviso.
Le ultime notizie riportano che c'erano state denunce, c'era stato un ammonimento nei confronti dell'uomo da parte della Questura.

La violenza sulle donne però non è un reato come gli altri e anche se sono state fatte delle leggi specifiche e se è stato introdotto un inasprimento delle pene c'è da chiedersi: gli operatori hanno una formazione adeguata per valutare le situazioni di rischio? Le donne perseguitate e vittime di violenza fino a che punto sono sostenute prima che la situazione degeneri irreversibilmente? Quante risorse vengono stanziate per i centri di assistenza e antiviolenza? Come rendere effettivi, quando esistenti, i provvedimenti restrittivi nei confronti dei persecutori e dei soggetti violenti?

Sono domande concrete che ogni volta si ripropongono e restano senza risposta fino alla violenza successiva.

Ci rivolgiamo alle altre Organizzazioni Sindacali, alle associazioni impegnate su questo fronte per riprendere una discussione sulle iniziative che è possibile attuare, ognuno con le proprie competenze. A questo proposito riteniamo urgente e indispensabile un confronto con le Istituzioni a partire dal Prefetto. Da anni tante persone fuori e dentro le associazioni, sono impegnate, pur nella ristrettezza delle risorse, a fare il possibile, ma perchè questa violenza si arresti occorre di più e un maggiore coinvolgimento da parte di tutti.

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