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Rappresentatività, Unas: "Sia determinata da iscritti qualificati" per "conflitto di interesse" Srl con solo dipendenti reali

27 ott 2015
Rappresentatività, Unas: "Sia determinata da iscritti qualificati" per "conflitto di interesse" Srl con solo dipendenti reali
Rappresentatività, Unas: "Sia determinata da iscritti qualificati" per "conflitto di interesse" Srl con solo dipendenti reali
Maglie larghe per i requisiti del riconoscimento giuridico di sindacati e associazioni di categoria, maglie strette per ottenere un posto al tavolo della contrattazione. UNAS, Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, alla vigilia della presentazione in Consiglio Grande e Generale del progetto di legge sulla Rappresentatività, espone alcune osservazioni sul provvedimento elaborato dalla segreteria di Stato per il Lavoro, offrendo indicazioni per perfezionarlo.

Per gli Artigiani, in particolare, sono quattro gli aspetti ineludibili. In primis, l'obiettivo primario della riforma è l'individuazione del contratto valido “erga omnes”, ovvero che abbia valenza comunque in caso di pluralismo normativo.

In secondo luogo, per UNAS la riforma non deve escludere chi ritiene di rappresentare lavoratori e datori di lavoro, ma chiarire chi può farsi portavoce di istanze categoriali. Di qui la necessità, secondo gli Artigiani, che il provvedimento sia “a maglie larghe” nella definizione di requisiti necessari al riconoscimento giuridico di associazioni e sindacati. Al contrario, le “maglie” devono essere “strette” nello stabilire chi è rappresentativo e possa quindi firmare un contratto valevole erga omnes.

In questo senso, l'associazione presieduta da Loretta Menicucci ritiene che il peso della rappresentatività deve in via necessaria essere commisurato alla quantità degli iscritti qualificati, intendendo, per la parte datoriale, le imprese con dipendenti appartenenti ad uno specifico settore, altresì intendendo come dipendenti quei lavoratori effettivamente con un rapporto di lavoro subordinato, per evitare situazioni di conflitto d’interesse.

Se il requisito per l’iscrizione è commisurato alla quantità di lavoratori rispetto al totale della forza lavoro nella Repubblica, ovvero all’annoverare almeno il 50% di una specifica categoria se con almeno 100 iscritti qualificati nella stessa, si ritiene ugualmente importante considerare ammissibili al riconoscimento giuridico le realtà con almeno 150 iscritti qualificati, se – non soddisfacendo la previsione precedente - gli stessi appartengano ad una pluralità di categorie, per evitare che la assegnazione dei contratti o la migrazione dagli stessi produca effetti nello scenario del pluralismo.

Infine, quarto e ultimo punto è la consapevolezza che in un sistema democratico esistono 2 regole inderogabili: le regole devono essere il più possibile condivise, ma in ultima analisi le maggioranze governato la linea di pensiero, e che tutti devono poter partecipare, ma chi non è interessato non deve ostacolare il sistema e l’operatività.

Un esempio. Se alle elezioni politiche andasse a votare il 50% del corpo elettorale, verrebbero eletti comunque 60 consiglieri e non 30. E gli eletti rappresenteranno tutto il Paese e non solo la parte di chi ha esercitato il diritto di voto. Così deve essere anche nel mondo dei contratti e delle rappresentatività!

Tutti devono poter essere rappresentati attraverso la possibilità di costituire nuove organizzazioni o aderire a quelle già esistenti. Ma se un soggetto non intende esercitare nessuna delle due opzioni, non può diluire i quozienti e non far raggiungere i quorum del 50% dei rappresentati. Ed allora il problema dell’erga omnes sarebbe risolto su base democratica.

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