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Rds: Capitan Fracassa

20 dic 2016
Dopo aver perso la battaglia Capitan Fracassa non riesce a darsi pace. Non gli pare vero che i cittadini abbiano mandato a casa il suo partito. E allora farnetica e attacca tutti. Nel suo partito vuole che i dirigenti si dimettano al grido di “io l’avevo detto!”, fuori dal suo partito grida invece al complotto, impreca contro la Legge Elettorale (che sarebbe stata approvata quando lui non c’era. Dov’era? Bho!…), e di cui si è accorto, guarda caso, solo dopo il secondo turno non prima; si scaglia contro il Referendum sulla preferenza unica e gagliardo, evoca un mini colpo di Stato (chissà che cosa gli diceva la sua testa in quel momento…).
Sulle responsabilità dei partiti tradizionali che hanno tradito le ragioni fondanti e gli esempi dei grandi maestri, sul lento ma inesorabile declino di organizzazioni tramutatesi negli ultimi venti anni da mediatrici fra esigenze dei cittadini e istituzioni, a comitati elettorali e a volte affaristici, neanche una parola. Sulla evoluzione trasformistica del proprio partito, nulla!
E’ silenzio anche sulle proprie responsabilità, nonostante Capitan Fracassa sia stato al Governo negli ultimi quattro anni (ottimo rappresentante del nuovo che avanza), costellando di “fracassate” la sua modesta azione che non passerà certo alla storia.
Di tutto questo non pare rendersene conto, è sempre tutta colpa degli altri. Invece la risposta ai tormentosi dubbi di Capitan Fracassa è lì, sotto i suoi occhi. Se, prima o poi, se ne renderà conto, capirà perché il suo partito è stato mandato a casa degli elettori, per un periodo di sano e, forse, ristoratore riposo.
San Marino, 20 dicembre 2016

Comunicato Stampa
Rinascita Democratica Sammarinese

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