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Recupero crediti monofase, bene il progetto di legge, manca però il recupero dei contributi non versati all'ISS

2 mar 2017
Recupero crediti monofase, bene il progetto di legge, manca però il recupero dei contributi non versati all'ISS
Il progetto di legge di iniziativa popolare per il recupero dei crediti derivati dalla monofase, già iscritto in prima lettura in Consiglio Grande e Generale, è stato accolto con favore dalla CSU, la quale auspica che questa legge permetta di recuperare almeno una parte di queste ingentissime risorse sottratte allo Stato e quindi alla collettività. Premesso ciò, per la CSU lo stesso progetto di legge tuttavia ha una importante lacuna: non affronta analogamente il problema dei crediti che l’ISS vanta per i contributi non versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti.

Sono ben 16 milioni di euro i crediti maturati dall'ISS a tutto il 2016: in tal senso va sottolineato che, nel caso di aziende fallite, mentre per il primo pilastro previdenziale interviene il fondo di riserva, per il Fondiss nessuno rifonde il danno subito dai lavoratori. Si tratta quindi di una mancanza che va assolutamente colmata e con effetto retroattivo.

In tal senso, la CSU ha inviato una lettera ai Capi gruppo consiliari e al Comitato promotore del progetto di legge, con una richiesta di incontro - prima che il progetto passi nella Commissione Consiliare e alla seconda lettura - per esporre le proprie proposte e richieste per migliorare ulteriormente il testo legislativo.

In questa richiesta, la CSU ha sottolineato con forza come il progetto di legge debba includere anche le misure necessarie per il recupero dei crediti spettanti all’ISS per i contributi non versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti.

Nel merito della problematica, spesso molti lavoratori non sanno neanche di avere periodi scoperti da contributi; in tal senso, la richiesta della CSU di fare in modo che l’ISS informi direttamente gli stessi lavoratori, piuttosto che rispondere a domanda degli interessati, non è mai stata ascoltata. Peraltro, rispetto alle imprese ancora attive o in liquidazione, alcune delle quali in arretrato di anni, quando non risulta esservi un patrimonio su cui rivalersi, le azioni esecutive restano in stand-by e con il passare degli anni diventa sempre più improbabile recuperare le somme dovute all’ISS.

In questo senso, riteniamo altresì che le denunce penali per appropriazione indebita nei confronti degli Amministratori, che non pagano non solo la parte dovuta dai datori di lavoro, ma neanche quella trattenuta dalle buste paga dei lavoratori, dovrebbero essere avviate d’ufficio.

A proposito di azioni di recupero crediti, vi è anche la necessità di snellire le iniziative per il recupero degli stipendi, le quali sono decine - lunghe e costose - e spesso portano alla dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale solo dopo anni dall’apertura della vertenza. Tale situazione alimenta una sensazione d’impunità da parte di chi non rispetta le regole, incrementando il fenomeno, e va affrontata attraverso provvedimenti efficaci, per la predisposizione dei quali la CSU ribadisce di voler essere un interlocutore privilegiato da parte del legislatore.

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