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Referendum a San Marino: La vita è il futuro dell'Europa

Referendum a San Marino: La vita è il futuro dell'Europa.

I cittadini della Repubblica di San Marino sono invitati, domenica 26 settembre, a partecipare ad un referendum il cui quesito recita quanto segue: "Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?" Il Presidente della FAFCE, Vincenzo Bassi, fa notare che “Come Federazione europea delle Associazioni familiari cattoliche, non possiamo ignorare l’alto valore simbolico, ma anche politico e giuridico che tale referendum rappresenta, non solo per la più antica Repubblica, ma anche per l’Europa e per il mondo intero. Come europei, prima ancora che come cristiani, abbiamo una responsabilità nel riconoscere la ricchezza dell’attuale legge sammarinese e nel difenderla, a partire da politiche che vadano incontro alla solitudine delle famiglie e di tante donne che si trovano in difficoltà. La maternità, pur nelle tante ed innegabili complessità, resterà sempre una gioiosa responsabilità. Noi dobbiamo sostenere la consapevolezza di questa responsabilità e non certamente negarla”. Nicola Speranza, Segretario generale, aggiunge: “Se il diritto internazionale promuove ancora il diritto alla vita ed il dovere degli stati a prevenire l’aborto, è anche grazie alla fermezza di Stati come San Marino, che nei consessi internazionali si sono sempre posti come chiari difensori del più basilare dei diritti dell’uomo, il diritto alla vita. Speriamo che San Marino continui ad essere quello spazio di libertà nel cuore dell’Europa in cui ogni vita umana è accolta fin dal concepimento”. La Corte europea dei diritti dell'uomo non ha mai escluso il nascituro dall'ambito del diritto alla vita, né il diritto internazionale ha mai contemplato un sedicente diritto all'aborto. Al contrario, la tutela della vita umana è consacrata dal diritto internazionale e giustifica le limitazioni legali all'aborto attualmente previste dalla legge sammarinese. Con la Conferenza del Cairo del 1994 e, successivamente, con la Conferenza di Pechino (1995) gli Stati Membri dell’ONU si sono impegnati a perseguire politiche di prevenzione dell'aborto. La “Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell'ordinamento sammarinese” è, in questo senso, esemplare: ad essa dovrebbero seguire misure pratiche ancora più efficaci e non lo smantellamento dell’ordinamento attuale, che promuove l’accoglienza di ogni vita umana, nel pieno sostegno alle famiglie ed alle madri in difficoltà. L'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE), di cui la delegazione sammarinese fa parte, ha riaffermato, nella Risoluzione 1607 (2008), “che l'aborto non può in alcun modo essere considerato un mezzo di pianificazione familiare. L'aborto dovrebbe essere evitato il più possibile” (§ 1). Di contro, il quesito referendario del 26 settembre, sembra lasciare la porta aperta alle più estreme pratiche abortive, con una banalizzazione ancora più grave di quella che avviene attualmente in tanti Paesi europei. Questo referendum propositivo non richiede alcun quorum per risultare valido. Attualmente l’aborto è illegale nella Repubblica di San Marino, tranne che nei rarissimi casi di rischio di vita della madre. “Le nostre associazioni lavorano sul campo in tutta Europa – continua il Presidente Bassi: esse sanno per esperienza di cosa le famiglie e le madri hanno realmente bisogno. Non è certo favorendo l’aborto che si combatte la solitudine delle famiglie. Per questi motivi la nostra Federazione invita i cittadini sammarinesi a votare NO al referendum del 26 settembre prossimo. Un vivo ringraziamento va al Comitato contrario “Uno di Noi” ed a tutte le persone, che nei loro ruoli rispettivi, si sono impegnate alacremente in questi pochi ed intensi giorni di campagna elettorale”.

Federazione delle Associazioni familiari cattoliche in Europa

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