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Referendum: la Commissione Pari Opportunità si esprime sulla preferenza unica

8 mag 2016
Referendum: la Commissione Pari Opportunità si esprime sulla preferenza unica
Molto presto i cittadini sammarinesi saranno chiamati al voto per il referendum con 4 quesiti, tra cui troveremo la richiesta se vogliamo modificare il voto di preferenza dei candidati per le elezioni politiche. Dovremo decidere se passare da una preferenza triplice a una preferenza unica.
Il dubbio è, ma la preferenza unica favorirebbe una maggiore presenza femminile e giovanile in Consiglio Grande e Generale?
Le donne sono fortemente sotto rappresentate nella politica sammarinese, solo il 21% è la quota presente in Consiglio Grande Generale, percentuale pressoché identica per i partiti presenti sulla scena politica sammarinese che dimostra che l'esclusione delle donne non è questione di orientamento politico.
Per un equilibrio di genere non è stata sufficiente la modifica della legge elettorale nel 2007, con cui si è introdotta la regola per cui ogni lista deve contenere un terzo di rappresentanti femminili,
Questa scarsa rappresentanza non è democratica, contrasta e infrange i principi fondamentali di eguaglianza e parità presenti nell'ordinamento sammarinese, distorce al maschile l'agenda politica, e non sempre questo dipende da una mancanza di competenze o motivazione. Le rappresentanti femminili come i giovani hanno una reale difficoltà nell'accedere a cariche politiche.
Esistono molti motivi per cui un paese democratico non può rinunciare al contributo delle donne e dei giovani:
È una questione di giustizia, la loro presenza limitata all’interno degli organismi istituzionali non è sinonimo di parità come sanciscono le nostre leggi.
Le norme proposte ed emanate riguardano le donne e i giovani in egual misura, anzi a volte sono di rilevanza femminile come ad esempio la legge per contrastare la violenza di genere o di rilevanza giovanile come ad esempio la norma sull'imprenditoria giovanile.
Le donne sono portatrici di una sensibilità e cultura diversa per quanto riguarda la condivisione dei valori democratici come l'uguaglianza, la responsabilità sociale, l'accoglienza, la protezione dell'ambiente, la protezione della famiglia ma anche la capacita’ di cogliere la ricchezza nella diversità.
L'agenda politica è incompleta senza le donne. Alcune ricerche condotte in Svezia indicano che le parlamentari dedicano maggiore attenzione a questioni come l'uguaglianza di genere e le politiche sociali. Anche la relazione del 2012 di Banca d'Italia afferma che una più elevata presenza di donne nelle amministrazioni pubbliche corrisponde ad un indotto maggiore di risorse orientate alla spesa sanitaria di cura e di istruzione. La presenza delle donne nell'agenda politica cambia anche la qualità delle soluzioni proposte.
La Commissione Pari Opportunità sollecita un’attenzione particolare alla lettura del quesito referendario sulla preferenza unica e auspica che si possa invece promuovere un maggior dibattito e confronto sulle iniziative volte a favorire una rappresentatività politica equilibrata, corretta e priva di ogni forma di discriminazione.

Comunicato Stampa

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