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Repubblica Futura. Commissione di inchiesta su Pierfelici: il no del governo

16 set 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La maggioranza non si smentisce, continua a fare quadrato, arroccata ormai in un fortino in cui il re è nudo e il totale scollamento dal paese, dalla vita reale di ogni cittadino, fa il paio con la strenua difesa degli interessi di pochi pasdaran che guidano l’ammucchiata di governo. Dopo le dichiarazioni del consigliere Boschi ed alla luce di vari atti giudiziari, Repubblica Futura ha deciso di presentare un ordine del giorno che chiedeva l’istituzione di una Commissione di Inchiesta per accertare, in soldoni, se corrisponda al vero che questa maggioranza e questo governo, finanche nel l’individuazione di alcuni nominativi per le Segreterie di Stato, siano stati fatti da un Magistrato, Valeria Pierfelici. La risposta della maggioranza è stata ovviamente un secco no: no all’ordine del giorno ma non un secco no all’addebito in sé. Già, perché dopo aver chiesto a più riprese di far luce sulle dinamiche del Tribunale, anche da parte del solito avvocato-consigliere Berti, è chiaro che se i rilievi e le cose da indagare riguardano la sua assistita, appunto Valeria Pierfelici, allora non si deve fare niente. È un affare che deve risolvere il Tribunale, hanno urlato dalla maggioranza. Macché Tribunale! Il Tribunale si deve occupare di reati. Se ravvisa dei reati commessi da Valeria Pierfelici, se intende indagare su quanto detto da Boschi, il Tribunale lo può fare e la politica non deve immischiarsi. Noi abbiamo chiesto di stabilire una verità politica, invece: di sapere se un magistrato del Tribunale, la Pierfelici, abbia influito nella formazione di maggioranza e governo. Questo ovviamente avrebbe importanti ripercussioni sul presente, spiegherebbe tante cose del passato e condizionerebbe, purtroppo, anche il futuro. La maggioranza non vuole assolutamente chiarezza, evidentemente in molti tremano davanti alla possibilità di dover rispondere sotto giuramento a domande molto semplici... e intanto pare che il pellegrinaggio per preparare i Consigli Giudiziari Plenari in un certo ufficio del Tribunale da parte di qualche politico, continui incessante. Sarà vero? Una Commissione di Inchiesta avrebbe dovuto accertare anche questo, ma nulla! Intanto Pierfelici, dopo essere stata “censurata” dal Consiglio Giudiziario Ordinario e Plenario nella passata legislatura, in questa ha fatto una rapida carriera. È (ri)diventata dirigente del Tribunale, poi Giudice d’Appello. Sarà un caso?





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