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Rete: "Chi si loda si imbroda"

25 lug 2016
Rete: "Chi si loda si imbroda"
Ce lo dicono i nostri anziani: chi esalta il suo operato lo fa per auto-convincersi di avere un peso che non ha.
Così si spiega il comunicato di SU, a cui non volevamo neppure rispondere (solitamente concentriamo gli sforzi su cose serie, non su barzellette politiche), ma che per rispetto verso i nostri simpatizzanti dobbiamo commentare.
SU, questo contenitore ormai svuotato, afferma di essere “opposizione responsabile”, che tradotto vuol dire accondiscendente. Alza la voce solo contro l’opposizione che con la DC, ma anche con gli altri responsabili dei danni del paese, non ci è mai andata a braccetto e non lo farà in futuro. E contro questa è inflessibile, fino a bocciare la proposta di esentare ragazzi con disabilità e anziani allettati dall’obbligo di strisciare la smac. Esortiamo i cittadini a salire a palazzo durante il consiglio per verificare chi lavora e studia, e chi invece fa la spola dai propri mentori per sapere cosa dire.
Chi dovrebbe preoccupare questa comica finale? Chi si crede di raggirare, SU, presentando come “reale alternativa” alla DC la solita ammucchiata?
AP, UpR (ex DDC), PSD e SU… cioè la stessa coalizione del 2006! Certo, non ci sono più Fiorenzo Stolfi, Stefano Macina, Claudio Felici, Gian Marco Marcucci, Giovanni Lonfernini, Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni, tutti fuori dai giochi per motivi giudiziari, allo stesso modo in cui nella DC hanno avuto dei problemini con la giustizia Claudio Podeschi, Gabriele Gatti, Clelio Galassi, Leo Marino Poggiali, Claudio Muccioli, Pietro Berti ecc.
La stessa coalizione che, al governo dal 2006 al 2008, ha avviato la stagione dei salvataggi di Stato alle banche (siamo certi che continuerebbero per questa strada!), con all’interno AP e PSD che sono i maggiori sostenitori della DC, al governo con lei, ancora oggi.
SU fa un sillogismo sbilenco: “noi siamo contro la DC, siccome RETE non è con noi allora non è contro la DC”. Il fatto è che a noi non basta mandare la DC all’opposizione: ci vogliamo mandare anche gli altri partiti immischiati con e come lei.
Per questo ci auguriamo che altri si uniscano a noi, compreso chi crediamo si senta sempre più a disagio per via della vecchia coalizione con SU. E ci auguravamo che anche SU potesse unirsi, ma ha deciso che fosse meglio accodarsi ancora una volta agli amici di vecchia data, e fingere con la gente che sia una novità. Ora è tardi, i giochi sono fatti: auguriamo a SU di trovare serenità.
Più che un’alternativa, ci pare un’alternanza: da 30 anni almeno, questi partiti si scambiano i ruoli ad ogni elezione. Oggi con la DC, domani contro, poi di nuovo insieme, ogni volta presentandosi come salvatori!
Noi vogliamo porre fine a questo teatrino che ci ha stancati, vorremmo che chi intende sopravvivere di politica a vita vada a lavorare, e ci auguriamo di raggiungere tutti i concittadini che vogliono la stessa cosa.
Lo stesso sillogismo sbilenco (la logica non si impara sui banchi di partito) SU lo fa su cassa di risparmio. RETE non ha sottoscritto l’ordine del giorno di SU perché ne ha presentato uno suo insieme a Luca Lazzari e Federico Pedini Amati, chiedendo l’allontanamento non solo del direttore di Carisp, ma di ogni direttore di banca rinviato a giudizio. Introduceva inoltre alcuni interventi di sistema, come l’azionariato popolare per carisp, l’eliminazione del sistema di ingresso per cooptazione in fondazione, requisiti più stringenti di onorabilità e competenza nelle governance e nella gestione del credito, forme di tutela per i risparmiatori.
Tuttavia avevamo dichiarato in aula (le registrazioni lo confermano) che avremmo votato anche l’OdG di SU, seppur blando e incompleto. Peccato che SU abbia preferito concordare con la maggioranza un odg finale, ancor più blando, ritirando il suo.
Sulle battaglie di RETE nell’ISS e contro la degenere gestione Mussoni, inutile perdersi in chiacchiere, la gente ci conosce.
Un’ultima cosa: veniamo accusati di voler rimanere all’opposizione, e di avvantaggiare la DC togliendo voti a SU. Intanto i voti non sono di qualcuno, ma la gente li dà a chi ritiene più opportuno. Ma soprattutto le coalizioni alle prossime elezioni saranno 3. RETE andrà al ballottaggio per sconfiggere sia la DC che il PSD, AP e i suoi accoliti.
La nostra è una scommessa: se ci riusciamo il paese cambia passo e si scrolla i pesi morti di dosso. Nel caso contrario, che governi una disastrata DC anacronistica, o la corazzata d’argilla magnificata da SU, poco ci pare possa cambiare.

Comunicato stampa
Movimento RETE

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