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Rete. Commissione Monumenti: fuori la politica dalle nomine!

5 nov 2015
Rete. Commissione Monumenti: fuori la politica dalle nomine!
Rete. Commissione Monumenti: fuori la politica dalle nomine!
Si ripropone il problema delle Commissioni a nomina politica. Anche a RETE è giunta la lettera dell’Ordine Ingegneri e Architetti in merito alla nomina, da parte del Partito Socialista, del Geom. Tiziano Canini all’interno della Commissione per la Conservazione dei Monumenti. Riteniamo fondate e legittime le considerazioni espresse nella lettera che solleva problematiche, quelle relative a incompatibilità e competenze, talmente condivisibili da non doversi esaurire con l’eventuale allontanamento del sig. Canini. Al contrario, sarebbe opportuno allargare la riflessione a considerazioni più ampie e quanto mai urgenti per fornire una piena operatività ad una Commissione dal compito estremamente delicato.
RETE ha spesso espresso la necessità di rivedere il numero delle Commissioni e, in particolare, di eliminare quelle ove la logica della nomina politica diventa funzionale ad alimentare un clientelismo affatto utile al paese oppure a parcheggiare simpatizzanti di questo o quel partito, rendendo le Commissioni solo dei contenitori vuoti.
RETE ritiene che la Commissione Monumenti possa invece essere estremamente utile per la valorizzazione e la tutela degli aspetti storici, architettonici, artistici ed archeologici: crediamo fortemente che, se adeguatamente valorizzati, essi costituiscano un volano per una rinnovata promozione di San Marino in cui sviluppo ed identità territoriale coincidano.
I valori ben enunciati nella lettera dell’Ordine Ingegneri e Architetti, la necessità di nominare persone davvero competenti e svincolate da ogni conflitto di interesse, devono a nostro avviso passare attraverso il superamento degli interessi di partito. La politica dovrebbe limitarsi ad indirizzare e fornire gli strumenti legislativi adeguati, senza entrare nelle nomine dei singoli commissari.
Troppo spesso la nomina politica ha impedito che persone veramente qualificate partecipassero a Commissioni così importanti, solo perché non riconducibili ad alcun partito.
Inoltre la legge richiede una generale competenza negli ambiti della conservazione e salvaguardia dei beni storici, perciò crediamo utile la necessità di identificare meglio le qualifiche ed i profili necessari. Il possesso di una laurea (come richiesto dalla lettera degli Architetti) può certamente essere uno strumento di valutazione ma crediamo che la competenza di un commissario o aspirante tale si misuri anche con le esperienze specifiche collezionate sul campo e che forse meglio possono esprimere la vicinanza agli obiettivi di tutela della Commissione per la Conservazione dei Monumenti.
Condividiamo anche la necessità di intervenire sulle incompatibilità escludendo potenziali conflitti di interesse tra l’operatività di una Commissione che fornisce pareri vincolanti sulle pratiche di professionisti (per interventi in centri storici, sito UNESCO o sugli edifici con valore monumentale) e l’appartenenza o la vicinanza di un commissario ad uno specifico studio professionale. Giustamente nella lettera si rileva come la nomina del Geom. Canini sia avvenuta prima della cessazione dell'attività dello studio professionale, facendo leva sull’ inopportunità di tale nomina tanto da doverla segnalare al World Heritage Centre.
Volendo valorizzare la legge sammarinese sugli agenti pubblici approvata in Consiglio, che introduce il principio della “potenzialità“ del conflitto di interesse, riconosciamo che l’inopportunità di ruoli interni alla Commissioni si allarghi anche a coloro che hanno un rapporto di parentela diretto con studi professionali, e come anche queste debbano essere segnalate per incoraggiare delle azioni correttive in tal senso.
Slegando la Commissione dalla politica, crediamo si possa anche garantire quella continuità alla Commissione che svincoli dai repentini cambi di governo del paese sottoponendo la stessa ad altrettanti repentini cambi dei commissari, ristabilendo quella visione globale e di lungo periodo necessaria ad una pianificazione territoriale che possa adeguatamente onorare quanto San Marino ha di più prezioso, tangibile e duraturo: il proprio patrimonio storico e artistico.

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