Rete: Le differenze della differenziata

Rete: Le differenze della differenziata.

RETE era ancora all’opposizione quando diceva che il Porta a Porta così come è stato fatto fino adesso non è un vero Porta a Porta. Abbiamo sempre sostenuto che il primo problema sia stato quello di non averlo attivato immediatamente su tutto il territorio, ma a macchia di leopardo e mantenendo i cassonetti: questo ha gonfiato i costi e incentivato la trasmigrazione dei rifiuti da un Castello all’altro. Non è stata applicata la tariffa puntuale quindi i cittadini non si sono mai visti riconosciuti in bolletta il loro impegno a una corretta differenziazione. Non sono mai stati fatti accordi con i Consorzi per rivendere i rifiuti invece che mandarli all’inceneritore come avviene ora. Non c’è mai stato a monte un controllo sulla qualità del rifiuto differenziato, soprattutto per l’organico. Il risultato è un organico dove dentro c’è di tutto, dalle lattine alle pile.
Si è ormai giunti a un livello tale di distorsioni che se si estendendesse il Pap a tutto il territorio si finirebbe con l’amplificarle. Distorsioni che ci piacerebbe fossero spiegate da chi oggi accusa noi di incoerenza. San Marino esporta 58 tonnellate di rifiuti (accordi con 3 regioni italiane) di cui il 92% viene incenerito, il resto va in discarica, con ulteriore aggravio di costi per smaltimento e recupero.
La raccolta a cassonetto costava 35 euro a tonnellata, con il Pap siamo passati a 270 euro per ogni tipologia di materiale (plastica, vetro ecc). Un dato sui costi di gestione: l’umido costa 108 euro a tonnellata (gli altri materiali circa 32 euro). Senza contare che quello che viene raccolto nelle case è solo una piccola parte di tutto quel che riguarda l’intero sistema di gestione dei rifiuti. Il Porta a Porta che RETE ha sempre auspicato avrebbe comportato una diminuzione dei costi e, soprattutto, avrebbe comportato una riduzione dei rifiuti conferiti fuori territorio. Invece negli anni San Marino ha sempre richiesto di aumentare le tonnellate di rifiuti conferite agli inceneritori.
Ci spieghi, chi oggi accusa noi di incoerenza, quale coerenza c’è in una politica che invita i cittadini a differenziare poi non solo non si attiva per diminuire la produzione di rifiuti ma addirittura stipula accordi per aumentarne le quantità da incenerire, con buona pace del PaP.
Per questo abbiamo collaborato alla stesura all’ordine del giorno nell’ultima Commissione Territorio: per ricalibrare e reindirizzare gli sforzi affinchè si passi da una gestione errata del rifiuto prodotto alla riduzione della produzione del rifiuto, coinvolgendo cittadini e imprese. Come? Attuando una raccolta differenziata corretta, pianificata monitorata, sostenibile e virtuosa che riduca (e non aumenti!)la nostra dipendenza dai territori limitrofi. Per questo abbiamo inserito l’opportunità di partire dall’analisi dei dati che dovranno essere forniti da AASS; l’incentivazione del compostaggio domestico; la sottoscrizione di accordi con i Consorzi nazionali per la raccolta, il riciclo e il recupero dei materiali; le sinergie con Università e San Marino Innovation per ridurre il rifiuto a monte e applicare la tariffa puntuale.
Siamo orgogliosi del contributo a questo percorso, che è solo all’inizio e dovrà essere costantemente monitorato.


Comunicato stampa
Movimento RETE


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