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Rete: lotta alla corruzione e alla criminalità non deve essere uno slogan

9 feb 2016
Rete: lotta alla corruzione e alla criminalità non deve essere uno slogan
Giovedì 25 febbraio 2016 alle ore 21 a Ravenna si terrà l’evento pubblico Tra la via Aemilia e il West , in cui verrà presentato il nuovo dossier sulle mafie in Emilia Romagna: anche RETE ha contribuito ad arricchire il lavoro ormai storico del Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna, il GaP di Rimini e di AdEst a Bologna.
Tra i relatori della serata a Ravenna ci sarà anche il Consigliere di RETE Matteo Zeppa.
Sul nostro sito www.movimentorete.org è già possibile scaricare il dossier e avere maggiori dettagli sulla serata.
Parlare di questi argomenti, comprenderne i fenomeni distorsivi e collaborare con le realtà che si distinguono per la prevenzione e la lotta alla criminalità sono a nostro avviso passaggi essenziali per affrontare un fenomeno vasto quanto dannoso per economia e società.
Alcuni dati regionali da tenere in debita considerazione, relativi agli anni 2011-2013, emergono anche dal Piano triennale di prevenzione della corruzione della Regione Emilia Romagna reso pubblico proprio in questi giorni. Ad esempio viene identificato il riciclaggio come attività delittuosa prevalente per quella criminalità organizzata che si dedica agli affari piuttosto che ai tradizionali atti di violenza di stampo mafioso.
Nonostante ciò, viene considerato preoccupante l’aumento nel triennio delle segnalazioni di minacce, che nella regione sono passate da 3.973 nel 2011 a 4.121 nel 2013; estorsioni, da 360 nel 2011 a 516 nel 2013; danneggiamenti da incendio e usura. Queste segnalazioni vengono monitorate e considerate particolarmente importanti perché fungono da spia per reati considerati tipici delle organizzazioni criminali.
Dal report regionale inoltre emergono anche che alcuni elementi capaci di combattere la criminalità sono: occupazione, istruzione della popolazione, il ruolo dell’associazionismo e della cooperazione sociale e la capacità di rispondere e far fronte al disagio sociale esistente.
La pubblicazione di questi report sono utili anche a San Marino che, come del resto riportato dal Segretario Arzilli in una sua personalissima nota, rappresenta davvero un valore aggiunto nella collaborazione con l’Italia per individuare e contrastare le attività della criminalità organizzata, tra cui proprio quella del riciclaggio.
Concordiamo sulla necessità di dare risposta a quanto emerso dal report regionale ma ci pare bizzarro che anziché promuovere una posizione comune in un comunicato stampa ufficiale del governo, ci sia la voce di un singolo segretario di Stato: come se la lotta alla criminalità e alla corruzione fossero affare solo della Segreteria Industria! Nessuna considerazione è stata fatta sui dati emersi in regione: con una certa superficialità, Arzilli si limita a relegare al passato le attività della malavita, corruzione e riciclaggio a San Marino. Quali elementi concreti vengono portati a sostegno di questa affermazione, non è dato saperlo, fatto sta che a nostro avviso sarebbe fondamentale per San Marino rispondere coi fatti piuttosto che con puri slogan politici.
Ad esempio ci sarebbe piaciuto che il governo rispondesse elencando quali sono le strategie pluriennali che San Marino intende adottare per prevenire e contrastare queste attività. Il fatto è che questo governo non ha un piano pluriennale per prevenire la corruzione!
Forse non ci si rende conto che proprio questo tipo di affermazioni, le minimizzazioni ed il negazionismo, lanciati a mò di slogan, non servono a rendere il nostro paese più credibile.
D’altronde a questi slogan non credono nemmeno i cittadini sammarinesi che, all’unico questionario giunto ai capifamiglia, rispondono che secondo loro a San Marino esiste uno stato di corruzione diffusa, gestita o quantomeno non contrastata dal governo e che una delle cause principali delle distorsioni esistenti sia proprio il rapporto troppo stretto tra politica e affari. Anche questo è solamente un luogo comune?

Movimento RETE

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