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RETE-MDSI su patrimoniale: l’equità è un miraggio

20 nov 2018
Democrazia di Movimento
Democrazia di Movimento
Che l’imposta patrimoniale sarebbe stata un provvedimento iniquo e controproducente lo diciamo da tempo. Non a caso nei mesi scorsi abbiamo organizzato una raccolta firme, una serie di serate pubbliche nei Castelli e partecipato alla manifestazione sul Pianello. Tutte iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e per cercare di far ragionare un governo che preferisce portare avanti provvedimenti recessivi attingendo dalle tasche dei cittadini – sempre gli stessi – e crea corsie preferenziali ai soliti speculatori.

In Aula avevamo evidenziato la scelleratezza di far pagare alle società l’imposta sul patrimonio netto e non sugli immobili (alcune ne possiedono a centinaia) e per tutta risposta siamo stati additati come catastrofisti. Ora il governo, dopo sei mesi, si è finalmente persuaso dell’insensatezza di quell’articolo e annuncia la modifica nella legge finanziaria. Un articolo riparatore che smaschera l’incapacità del governo di valutare gli impatti delle norme che produce, riconfermando la sua perenne autoreferenzialità e l’ottusa chiusura nei confronti dell’opposizione.
Ci chiediamo comunque come il governo possa continuare a parlare di maggiore equità quando a tutti gli effetti questa imposta “straordinaria” (AP e parte di SSD ex frangia PSD avevano definito straordinaria anche quella del 2013, votata sempre da loro):

– ha introdotto per la prima volta nella storia il prelievo forzoso dai conti correnti;

– è andata a penalizzare gli imprenditori che in questi anni hanno reinvestito nella loro azienda invece di dividere gli utili (lo Stato li aveva incentivati a farlo e poi li ha colpiti);

– viene propagandata come “più leggera della precedente” ma nella realtà va a sommarsi ad altri provvedimenti recessivi che rubano dalle tasche dei cittadini: la disastrosa sanatoria, il reitero della minimum tax, il taglio agli stipendi pubblici, la liberalizzazione delle assunzioni ecc.

E i poteri forti? Ottengono proroghe per pagare i loro debiti milionari in Cassa di Risparmio; usano i soldi di Banca Centrale per pagare i debiti degli amici in banche private; sono liberi di disporre dei fondi pensione come se giocassero al Monopoli, mentre le assunzioni di Consiglieri e parenti negli enti dello Stato fioccano e la cricca finanziaria che emerge dalle carte del Tribunale bivacca a spese nostre, continuando ad impoverire il Paese. Di equità non si vede l’ombra da anni e continuerà ad essere un miraggio se il primo a non ispirarsi a principi di veridicità e trasparenza è proprio il bilancio dello Stato. Ma di questo torneremo a parlare prossimamente.

Comunicato stampa
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme

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