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Rete: "Presidenza Banca Centrale e la farsa del bando internazionale"

21 feb 2016
Rete: "Presidenza Banca Centrale e la farsa del bando internazionale"
Evidenziando la solita mancanza di coraggio, il Segretario alle Finanze affida a un comunicato stampa i chiarimenti sulla nomina di Wafik Grais, oltre che a presidente della Banca Centrale (BCSM), anche di Presidente della Fondazione di BCSM.
I chiarimenti richiesti da RETE in Consiglio non hanno ricevuto risposta: probabilmente su due piedi il Segretario non sapeva che scusa trovare per questo ulteriore aggiramento del bando internazionale. Ricordiamo alla cittadinanza i termini della questione.
Dopo lunghe insistenze il governo emette un bando di concorso internazionale per scegliere il Presidente di BCSM: un ottimo modo per realizzare la trasparenza di cui il paese ha bisogno per rilanciare la sua immagine internazionale. Occasione persa!
Oggi è oramai chiaro che il governo aveva già il suo candidato alla presidenza di BCSM, e ha usato il bando internazionale come specchietto per le allodole, aggirando i requisiti richiesti e le condizioni stabilite pur di confermare l'uomo che avevano già deciso di assumere.
Come chiamereste voi cittadini un bando in cui è richiesto, ad esempio, il possesso di una laurea, e il vincitore non la possedesse? Noi una farsa.
Ebbene, nel bando per BCSM uno dei requisiti richiesti era l'ottima conoscenza della lingua italiana, ma il vincitore non parla italiano!
Come chiamereste un bando in cui al vincitore viene riconosciuto un compenso di €150.000 lordi, salvo poi conferirgli più incarichi per fargli guadagnare di più? Noi ancora una farsa! Se si aggiunge che il tetto degli €150.000 è stabilito per legge, lo consideriamo un illecito! Se si aggiunge che l'illecito viene commesso verso un candidato privo di requisiti, dobbiamo considerarlo favoreggiamento!
Per noi se si emette un bando internazionale, si è obbligati a rispettarne le prescrizioni. In questo caso dopo un lungo iter di selezione affidato a una funzionaria priva di requisiti, si era giunti a 3 candidati finali più uno (guarda caso proprio il vincitore Grais, privo dei requisiti richiesti: perché non avendo i requisiti la funzionaria non l'ha depennato?). Di questi 3 candidati più uno, due hanno ritirato la propria candidatura.
Dunque rimanevano solo il candidato Gianfranco Vento, in possesso dei requisiti, e Wafik Grais, privo del requisito dell'ottima conoscenza della lingua italiana.
Non sappiamo che motivi abbiano spinto il governo a rifiutare l'unica candidatura in regola, quella di Vento, ma sappiamo che di lì in poi si è proceduto al di fuori dei requisiti del bando.
Se poi si aggiunge che il vincitore ha preteso un compenso maggiore a quello pattuito, che il governo e il CdA di BCSM si sono affrettati a concedergli, ci torna alla mente l'iter seguito con Gentili, l'ex comandante della Gendarmeria che ha miseramente fallito il suo mandato! Anche in quel caso la sua candidatura era stata imposta dal governo. Lui ha preteso il titolo di Generale, cosa mai successa a San Marino, e non ha indossato la divisa finché il titolo non gli è stato concesso da un governo sempre pronto a cedere a ogni ricatto (quella volta, ora in BCSM, con ogni investitore potenziale…).
Ora Wafik Grais -evidentemente consapevole dell'inconsistenza del governo, sempre pronto a svendere la nostra sovranità- pretende un aumento di stipendio, e anche lui non prende servizio e non si presenta a San Marino finché il governo non gli concede l'aumento, sotto forma di presidenza -oltre che della BCSM- anche della fondazione della stessa BCSM.
Cosa si doveva fare? Semplice, rispettare il bando internazionale e difendere le nostre prerogative di Stato senza svenderle al primo che capita!
Non parli italiano? La tua candidatura viene eliminata fin da subito!
Nonostante l'assenza dei requisiti vieni nominato ma non ti va bene il compenso pattuito? La tua candidatura decade. E quando una candidatura decade, in un bando serio si passa al primo non eletto, ovvero sempre il solito Gianfranco Vento.
A questo serve un bando: a operare in trasparenza e non permettere aggiramenti personalistici dettati da conoscenze o simpatie.
Il favoritismo del governo su questo bando internazionale ci dà l'idea del modo in cui il governo affronta i bandi di selezione nella PA: hai voglia poi a parlare di meritocrazia!
Saremmo curiosi ora di capire cosa ne pensa il candidato scartato, o i mezzi di informazione che hanno pubblicizzato un bando farsa. Forse questo capitolo è ben lungi dall'essere giunto al capolinea.
Movimento RETE

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