Rete: "Protezione sociale: le famiglie cambiano, le leggi no"
A San Marino sembra accadere il contrario: quando una legge sammarinese approccia il sociale, troppo spesso tende a voler assegnare dei modelli famigliari piuttosto che rispondere alle esigenze di un mondo in continua trasformazione. È significativo ad esempio come nel sito dell’Ufficio Statistica, cliccando sul settore “famiglie” le stesse vengano classificate a seconda del rito matrimoniale utilizzato: un dato certamente importante, ma non l’unico. E nella quotidianità dei problemi, come nel caso del pagamento delle rette scolastiche, si manifestano con forza le esigenze di nuovi modelli famigliari a cui occorre dare risposta.
La Segreteria sottolinea che, in nessun caso, le situazioni di difficoltà delle famiglie hanno avuto riflessi sul diritto dei bambini di usufruire della refezione scolastica. Spiega inoltre come l’indicazione di 30 giorni di tempo dalla scadenza del pagamento prima dell'iscrizione a ruolo serva proprio per venire incontro alle famiglie per concordare rateizzazione o dilazione dei pagamenti, chiarire errori e omissioni involontarie.
Sottolinea altresì che, ad oggi, non è mai stata effettuata alcune iscrizione a ruolo. Ma continua specificando che “d'altra parte, sono ancora in corso gli adeguamenti tecnici per dotare le Direzioni degli strumenti informatici necessari ad effettuare le iscrizioni a ruolo.”
Quindi, ci viene da pensare, il percorso dell’iscrizione a ruolo sarebbe comunque impossibile perché mancano gli strumenti informatici per attuare la legge.
Crediamo che alla base della possibilità di ridurre le rette scolastiche in caso di famiglie in difficoltà, vi sia la capacità di valutarne oggettivamente il reddito. Il problema non è nuovo: anche gli strumenti di protezione sociale esistenti, il Fondo Straordinario di Solidarietà ed il Credito Sociale, pur tentando di dare risposta alle famiglie in emergenza, si basano su strumenti normativi che da una parte inseriscono principi di priorità con requisiti di accesso esclusivi, dall’altra non hanno un efficace controllo della reale situazione economica dei nuclei famigliari.. Nell’accesso a questi strumenti sociali (comunque non risolutivi) a nostro avviso occorrerebbe tenere in considerazione non solo i redditi ma anche i patrimoni, i debiti e come essi si siano originati. Non è ininfluente se un debito sia stato accumulato, ad esempio, a causa di una crisi conclamata oppure per investimenti al limite della legalità. Motivazioni che dovrebbero essere considerate nel determinare il valore di ogni Certificato di Credito Sociale ma che non devono ricadere sui bambini per i quali non è stata pagata la retta scolastica. Queste proposte le facciamo anche in vista dell’impegno del governo, sottolineato nella risposta alla nostra interpellanza, di introdurre entro dicembre 2015 degli strumenti oggettivi per valutare le situazioni di difficoltà economiche.
Siamo sicuri che se questa fosse davvero la priorità della politica - e non gli inciuci di palazzo -anziché continuare con interventi dal tono assistenziale o straordinario, si sarebbe già andati alla radice del problema, con risposte di sistema. Ad esempio con azioni di sostegno al reddito, attuando meccanismi per rilanciare il consumo interno o anche solo evitando di continuare a dare appalti fuori confine e rispondere alle sempre più frequenti crisi delle aziende sammarinesi.
Movimento RETE