Rete-Mdsi. Romito Presidente di Carisp: da incidente di percorso a tamponamento a catena

Rete-Mdsi. Romito Presidente di Carisp: da incidente di percorso a tamponamento a catena.
Non più tardi di tre mesi fa il Segretario Celli si prendeva, di fronte all'aula consiliare, la responsabilità piena ed esclusiva della nomina di Nicolino Romito alla presidenza del Consiglio di amministrazione di Cassa di Risparmio. Romito infatti è raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio in Italia e perciò non dispone dei requisiti di onorabilità previsti dal governo nello Statuto di Carisp. Insomma il governo ha fissato i requisiti e poi ha nominato una persona che non li possiede. Per questo motivo ad aprile scorso, a pochi giorni dalla nomina, è arrivata la lettera di dimissioni del neo Presidente e l'impegno per il governo a procedere con la sua sostituzione durante l'assemblea dei soci del mese di maggio.
Affermava Celli:”Ritengo non vi fosse alternativa alle dimissioni del dott. Romito per risolvere quello che Governo e maggioranza nei giorni hanno definito “incidente di percorso”.
E naturalmente tutti i membri di governo e maggioranza a sperticarsi nelle più variegate dichiarazioni: ”Nessuno farebbe una modifica allo statuto per poi andare a nominare una persona che non rientra in quei requisiti” (Matteo Ciacci, C10)
E poi ancora Enrico Carattoni di SSD: “Si è avuto uno scivolone. Il punto è rimediare agli errori che si commettono, si è rimediato celermente. Le sue dimissioni sono un elemento scriminante della buona fede della maggioranza”. Sempre da SSD, la voce di Tony Margiotta “E' inaccettabile che ai vertici ci siano figure rinviate a giudizio. Abbiamo posto subito rimedio al nostro errore.”
Anche Giorgetti di AP (Repubblica Futura):”Estremo rigore nella scelta di coloro che rivestono ruoli apicali. Il caso Romito: chiaro è stato uno scivolone, era da evitare. Noi diciamo che va sospeso”
Per finire con l'ex Segretario alla Cultura Giuseppe Maria Morganti, ancora al governo con SSD:”La prossima assemblea dei soci di Carisp verrà convocata in maggio e in quel frangente la nomina del presidente sarà all'odg. C'è stato un errore è stato risolto nel giro di 24 ore. E ovviamente il nuovo presidente sarà del calibro di Romito, sarà scelto all'interno dell'attuale Cda.”
Con il passare delle settimane l'incidente di percorso è diventato un vero e proprio tamponamento a catena.
Siamo a fine luglio e Nicolino Romito è ancora ben saldo alla poltrona della Presidenza di Cassa di Risparmio e ha pure proposto di aumentarsi il gettone fino a 100mila euro l'anno, cioè quintuplicandone l'importo. Non solo, ha proposto l'immunità per i membri del CdA di Carisp che quindi possono agire come vogliono rispetto all'operazione di incorporazione di Asset banca: nessuno potrà avanzare azioni di responsabilità nei loro confronti!
Il governo continua a difenderlo, continua a parlare di “alto profilo professionale” nonostante Romito sia stato consulente poi vice direttore Generale al Monte dei Paschi di Siena, definita da BCE la banca peggiore d'Europa, e nonostante la Consob-Commissione Nazionale per la Società e la Borsa lo abbia multato insieme ad un folto gruppo di manager.
Romito è ancora in Carisp ed i membri di Adesso.sm ne continuano a sponsorizzare l’alto profilo”, quando nessuno ne ha mai controllato i requisiti e la questione del rinvio a giudizio.
E’ ancora lì, nonostante tutte le promesse di sostituzione da parte di maggioranza e governo; a dispetto di un impegno a sostituirlo, votato dal Consiglio Grande e Generale. E ancora lì a dispetto di un curriculum in cui non compaiono competenze in ristrutturazione bancaria e nonostante il governo affermi di aver voluto cambiare il cda per avere esperti in ristrutturazioni bancarie. Come sponsor non sono proprio affidabili!
Ma allora perché è ancora lì? Civico 10 ha scritto di recente un comunicato per giustificare la sua presenza. Ma la pezza è peggio del buco.
La presenza forzata di Romito in Carisp è l'emblema di come ad Adesso.sm non interessi il Consiglio Grande e Generale. Anzi, il Consiglio è un fastidio per chi vuole decidere e fare quello che vuole. Anche di fronte all'evidenza si continua a negare la responsabilità e soprattutto a negare l'esistenza di un piano ben preciso sul sistema bancario, piano che non ha il bene del paese come ultimo fine, e che evidentemente vede in Romito uno degli attori protagonisti.
Insomma si parla tanto di onorabilità e trasparenza, ma alla fine Cassa di Risparmio si ritrova ancora con un direttore rinviato a giudizio e un nuovo presidente del cda raggiunto da richiesta di rinvio a giudizio. Di sicuro un cambiamento c'è stato: prima di rinviato a giudizio ce n'era solo uno.

comunicato stampa
RETE-MDSI

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