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Rete: Tutela del territorio, servono fatti, non proclami

23 mar 2021
Rete: Tutela del territorio, servono fatti, non proclami

Dall’inizio della legislatura, con le enormi difficoltà dettate della peggiore emergenza sanitaria degli ultimi cento anni, il Movimento RETE ha dovuto affrontare le problematiche, retaggio di anni di malgoverno, acuite sicuramente dalla disastrosa amministrazione di Adesso.sm.
Problematiche ormai degenerate per le quali sarà necessario cambiare approccio e visione, se si vuole trovare soluzione.
È indispensabile creare una prospettiva a lungo termine e la politica deve avere la volontà di perseguire progetti che dovranno andare al di là delle singole legislature; la politica deve oggi dimostrare quel senso dello Stato che finora mai è stato dimostrato.
In tal senso, RETE sta cercando di dare il proprio contributo in diversi ambiti, dalla Giustizia alla Sanità, dalla semplice trasparenza a presidio delle richieste clientelari alla lotta all’evasione fiscale, dalla semplificazione burocratica alla difesa dell’ambiente.
In merito a quest’ultimo tema, argomento sempre ampiamente trattato da RETE, si è alacremente lavorato per trovare una soluzione urgente al deposito abusivo della ex ditta Beccari S.r.l., una vera e propria “bomba ad orologeria”. Un lavoro che ha portato alla partenza dei lavori di smaltimento del sito e all’azione penale che il Congresso di Stato ha indetto nei confronti dei responsabili.
Al tempo stesso, si sono create le condizioni normative affinché tali abusi non accadano più, prevedendo nuove responsabilità per le aziende e tutele per lo Stato. In questi mesi si è lavorato unicamente su dati e documenti ricevuti, senza clamore e senza sosta ottenendo grandi risultati ed evitando proclami inutili; nonostante il clima da fake news e lezioncine da social da parte di chi queste condizioni le ha create.
Oggi, finalmente, si è stabilito per legge il divieto di scarico delle acque industriali nei fiumi, si è provveduto a riorganizzare la struttura del Dipartimento Territorio per renderla più efficace anche in virtù delle nuove disposizioni del Codice Ambientale, si è ripristinato il divieto d’importazione dei rifiuti in Repubblica, che il governo scorso aveva eliminato in sordina durante l’assestamento di bilancio 2017.
Qualcuno svilisce e minimizza il lavoro svolto, qualcuno lo liquida definendolo “quattro norme in croce”, qualcuno che di quel governo era attore protagonista; certamente resta ancora tanto da fare, moltissimo è l’impegno richiesto in difesa del vulnerabile ecosistema ma RETE continua ad impegnarsi senza sosta con lo scopo di lasciare, a fine legislatura, una situazione migliore rispetto a quella ereditata.




Comunicato stampa
Movimento RETE


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