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RF - Il Governo va

26 feb 2020
RF - Il Governo va

Quando si insediano i nuovi Governi, anche quelli molto compositi e con programmi piuttosto vaghi come quello attuale, gli si concede sempre un po’ tempo per mettere in campo la propria azione. Generalmente, solo dopo un periodo minimo si esprimono giudizi, alla luce dello slogan “lasciamoli lavorare”. Il Governone attuale, forte dei suoi ampi numeri anche se abbinati a poche idee, è invece partito “lancia in resta” con alcune iniziative di “notevole spessore” che meritano qualche commento. Il Segretario al Territorio, dinnanzi ai lavori in corso – peraltro abbastanza avanzati – per la rotatoria di Murata, ha dichiarato di pensare ad una consultazione con i cittadini per decidere se la rotonda s’ha da fare oppure no. Non voleva apparire decisionista ma uomo del popolo. Sembra che abbia cambiato idea. Come provvedimento di urgente necessità è ritornata in ballo l’illuminazione della Pieve. Un noto esponente di RETE, ha preso per i fondelli e insolentito l’ex-segretario di Stato al Territorio – sostenitore della illuminazione delle sole tre torri – dando dimostrazione di una elevata dialettica politica in perfetta coerenza con la tradizione del suo movimento. Per risolvere il rompicapo delle telecomunicazioni, il Congresso di Stato ha nominato una commissione i cui membri, secondo il parere di molti, non avrebbero competenze all’altezza del compito. Uno di essi, l’architetto Valli, in passato accusato da RETE di svariate nefandezze ma nonostante questo nominato nell’incarico dagli stessi rappresentanti di RETE in Congresso di Stato, sembra sarà sottoposto a stretta sorveglianza da un suo collega della commissione. Ma nominare qualcun altro era troppo banale o è stato impossibile per volere di qualche “potere forte” nel governo di fronte al quale RETE ha disciplinatamente chinato la testa? La patrimoniale è stata uno dei bersagli preferiti dell’ex opposizione, ora al governo. Le accuse furono di iniquità e vessazione verso i cittadini sammarinesi. Anche sindacati ed associazioni di categoria si erano uniti alla reprimenda. Il nuovo Governo ha brillantemente riequilibrato la situazione scegliendo di esentare dal pagamento le sole banche. Tutti contenti, a quanto sembra. Un ulteriore aumento del debito pubblico era divenuto, nella passata legislatura, un tabù impraticabile per lo Stato, soprattutto se contratto all’estero. L’ex opposizione, ora al governo, lo aveva ripetuto più volte, in particolare una geniale componente secondo cui “esistevano strade alternative al debito” senza mai specificare quali fossero. Il nuovo Segretario alle Finanze invece ha trovato l’uovo di Colombo: in attesa di fare nuovi debiti, intanto trasformiamo quelli che già ci sono in debito estero. I cultori delle strade alternative al debito estero hanno applaudito entusiasti. Il settore della Giustizia è senz’altro in cima ai pensieri del nuovo Governo, come aveva precisamente profetizzato Gabriele Gatti qualche tempo fa nelle sue memorie vocali quando disse “faremo terra da ceci” in Tribunale. Le cosiddette “forzature” del precedente Governo sono impallidite dinanzi al decisionismo lampo del nuovo Congresso di Stato. Le iniziative, infatti, sono state talmente veloci che il neo-Segretario alla Giustizia, interpellato sugli effetti ed applicabilità delle nuove norme votate in Consiglio Grande e Generale, ha candidamente esclamato “non lo so”. Non aveva fatto in tempo ad approfondire… Va comunque riconosciuta, almeno su alcune questioni, una certa prudenza. Per esempio il Governo ha chiesto al Collegio Garante se le sentenze vanno applicate oppure sono solo suggerimenti. Sembrerebbe che vadano applicate! Siamo solo all’inizio e il meglio deve ancora arrivare. Ci aspettano la riforma delle pensioni, la ristrutturazione del sistema bancario e del bilancio, soluzioni per il costo elevatissimo del sistema sanitario ed altro ancora. Tutto questo, ovviamente, senza sacrifici e disagi per i cittadini sammarinesi, come ripetutamente raccontato negli ultimi tre anni e promesso in campagna elettorale dalle ex opposizioni. Insomma, il Governo ha le idee chiare e va…

Repubblica futura


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