RF: "Le domande senza risposta della gestione pandemica"

RF: "Le domande senza risposta della gestione pandemica".

Cominciamo a sospettare che la “mini crisi” apertasi nel Governo prima di Natale, con le dimissioni del Segretario Ciavatta - prima date, poi congelate e poi ritirate dopo un unico confronto politico con la maggioranza – si sia conclusa con la decisione di non fare e non dire più nulla sulla situazione pandemica che ancora purtroppo sta colpendo il paese, per mascherare le profonde divisioni esistenti in maggioranza sul tema. Mentre altrove riflettono in maniera approfondita e attenta sulla gestione delle quarantene, dei tamponi, delle scuole, degli isolamenti domiciliari dei positivi, delle vaccinazioni, ecc. alla luce dell’elevatissima contagiosità – abbinata ad una apparente minore gravità – della variante Omicron, qua tutto tace. Al massimo noi comuni mortali possiamo deliziarci con qualche periodica intervista al Tg San Marino del Segretario Ciavatta (pronto a ripeterci le solite retoriche tranquillizzazioni già abbondantemente sentite) oppure del Segretario Belluzzi (che afferma che la scuola riapre senza problemi e senza particolari dubbi, nonostante con le attuali linee guida per la gestione dei contagi sia facile capire che sarà una apertura che si trasformerà prestissimo in DAD). Per chi preferisce i social network, è possibile gustarsi le teorie cospirazionistiche del Segretario Lonfernini, che ci ha reso noto il complotto dei non meglio precisati “signori del male” che avrebbero volutamente infettato il mondo per dividerci. Nient’altro. Nel mentre, fioccano le consulenze per incarichi più meno utili (quasi 45.000€ per 3 mesi di lavoro di Bevere e del suo staff, non si è capito ancora per fare cosa, in attesa di diventare nuovo Dg dell’Iss), peraltro non solo nella sanità (come non ricordare gli oltre 30.000€ che verranno spesi per un incarico ad una società per produrre l’ennesimo piano di gestione dei rifiuti? Come se da soli non sapessimo fare…). Del resto, che il motto di questo Governo sia “spendere e spandere verso gli amici e mettere la polvere sotto il tappeto sui problemi” è cosa nota. Peccato che intanto al Paese manchino completamente risposte su alcuni temi centrali di questa fase pandemica:
1) come poter parlare al telefono con gli operatori sanitari senza passare ore e ore in attesa che qualcuno risponda (e spesso senza nemmeno ottenere una risposta): tema che oramai si pone fortemente non solo per la Medicina di Base ma anche per chi ha bisogno di fare tamponi, uscire dalla quarantena o semplicemente avere informazioni perché ha il Covid e sta male ed invece è totalmente abbandonato a sé stesso;
2) connesso a questo, come evitare di spendere soldi per coprire i giorni di malattia alle persone che sono già abbondantemente guarite ma che non riescono a fare i tamponi per certificare la loro guarigione, o che semplicemente devono uscire da periodi di quarantena;
3) quando arriveranno i vaccini per potere fare le terze dosi e perché, visto che il ritardo è imputabile alla struttura pubblica (politica o Iss che sia) e non al cittadini, non si renda valida la semplice prenotazione della dose per ottenere il Green Pass: molti cittadini ad oggi sono espulsi da tutta una serie di ambiti della vita sociale non per colpa loro;
4) perché si sia creata una totale giungla nella gestione delle priorità delle terze dosi, col risultato che hanno fatto la terza dose persone giovani mentre magari non sono ancora riuscite a farle gli over 50, quelli che maggiormente rischiano ricoveri e complicazioni;
e tante altre che diventerebbe lungo elencare.
Tutto tace, rispettando la consegna del silenzio con cui è stata risolta la minicrisi prenatalizia. Peccato che il Paese abbia necessità di risposte…

c.s. Repubblica Futura
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