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RF: Temiamo che per lo sviluppo restino le briciole, forse addirittura niente

21 feb 2021
RF: Temiamo che per lo sviluppo restino le briciole, forse addirittura niente

Ancora una volta il Consiglio Grande e Generale ha mostrato la contraddittorietà di questa maggioranza e di questo Governo. In mezzo ai tanti pasdaran che hanno ripetuto il compitino scritto da altri magnificando risultati che non ci sono, si sono infatti ascoltate tante ragionate e ragionevoli dichiarazioni di consiglieri ed anche membri di Governo che, consapevoli delle sfide che da oggi si aprono dopo l’emissione del bond, hanno richiamato:
a) ad un uso intelligente del debito, mirando allo sviluppo, a progetti a lungo termine e non a piccoli interventi a volte dal sapore clientelare (perfetto, in tal senso, l’intervento del Segretario Righi),
b) alla necessità di un rapido azzeramento del deficit che consenta di poter pagare gli interessi sul debito (il consigliere Spagni, ad esempio),
c) alla necessità di un preciso piano di interventi, coordinato e definito, anche sul sistema bancario per riportare il paese su un sentiero di crescita (ad esempio il consigliere Valentini).
Abbiamo citato tre interventi ma altri sono andati in questa direzione, tra cui vogliamo citare quelli del consigliere Zonzini, Andruccioli e dello stesso capogruppo Mussoni.
Sono dichiarazioni e intenti che condividiamo e che potrebbero rappresentare una importante e razionale piattaforma politica che miri ad una corretta gestione delle risorse pubbliche in una fase nuova e difficile per il Paese.
Poi, alla prova dei fatti, come sempre le dichiarazioni vengono seppellite e la maggioranza vota ogni proposta del Governo, anche quando smentisce completamente quanto detto prima.
Così, l’articolo 11 del Decreto Delegato, proposto dal Segretario Gatti senza confronto neppure all’interno della sua maggioranza, è stato votato compattamente dalla maggioranza stessa.
Quell’articolo, purtroppo, prevede che le risorse del debito vengano sostanzialmente buttate dalla finestra, e destinate in gran parte a rimborsare prestiti pregressi (93 milioni a Carisp, 55 a Banca Centrale, 150 a Cargill), prestiti su cui lo Stato pagava meno interessi di quelli che pagherà oggi. Una cosa veramente geniale, come tutti potranno capire.
Praticamente abbiamo un debito che per oltre l’88% servirà a pagare debiti pregressi che costavano meno di quello che costeranno da ora in avanti.
Per lo sviluppo restano circa 40 milioni, il 12% del debito che abbiamo contratto, che non si sa ovviamente come saranno destinati. Anche perché non c’è ovviamente una mezza politica per ripianare il disavanzo e, considerato il buco previsto per il 2021 pari a 70 milioni che crescerà per effetto delle spese sanitarie, anche quello andrà coperto.
Temiamo dunque che per lo sviluppo restino le briciole, forse addirittura niente.
Gli emendamenti proposti da Repubblica Futura, miranti a spendere meglio le risorse del debito, sono stati tutti bocciati, naturalmente. La maggioranza sembrava parzialmente sfaldarsi quando Rete e Motus Liberi hanno presentato un ordine del giorno senza il resto della maggioranza, che tendeva giustamente a “commissariare” il Segretario Gatti chiedendo una spesa razionale del debito. Ma, dopo una sospensione di quasi 30 minuti, ha trovato la solita mediazione su un ordine del giorno inutile pieno di frasi generiche.
Purtroppo gli ordini del giorno li porta via il vento e raramente vengono attuati, le norme di legge restano ed ancora una volta il Segretario Gatti ha imposto la sua insensata politica a tutto il resto del gruppo.




Comunicato stampa
Repubblica Futura



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