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Rifiuti: Ma quali azioni virtuose!

14 set 2015
Rifiuti: Ma quali azioni virtuose!
Cambierà la gestione dei rifiuti! Questo era lo slogan siglato con un Odg in cui si parlava di Rifiuti Zero, con la costituzione dell’Osservatorio sui Rifiuti e con la presentazione all’Expo di una San Marino come “primo stato a Rifiuti Zero”.
Molti, invece, sono gli intenti ancora oggi non realizzati o ancora ad un livello di sviluppo insufficiente.
Oggi è possibile produrre sempre minori quantità di rifiuti (fino ad arrivare a zero, di qui il nome Strategia Rifiuti Zero), diminuendo tutte le spese e gli impatti che vi girano attorno: trasporto, trattamento, smaltimento in discariche o inceneritori ecc…. Il PaP (porta a porta) sarebbe solo un ingranaggio in un sistema che pensa non tanto a come raccogliere bene i rifiuti, ma a come non produrli.
Dove si è perseguita con successo questa strada, si è iniziato con lo studio di un progetto dettagliato che valuta un iniziale aumento dei costi (fisiologici quando si cambia un sistema) ma che nel a breve periodo vengono compensati dai minori costi di smaltimento (meno spese in discariche ed inceneritori), e dal ricavo della vendita dei materiali differenziati, col risultato che in bolletta paga meno chi differenzia di più.
Queste strategie a San Marino non esistono. Fino ad ora infatti, privatizzando progressivamente il servizio, ad aumentare sono stati solo i costi.
Occorre chiedersi, quindi, come mai il responsabile AASS sia ancora così lontano dal raggiungimento degli obiettivi e degli impegni presi dall’azienda che dirige.
Che il sistema sia ad oggi inefficiente è facilmente dimostrabile:

Il progetto è stato commissionato alla ditta Esper per 45.000€, i cui studi e indicazioni non sono stati neanche resi pubblici (l’AASS non ha tecnici in grado di fare questo tipo di valutazioni?);
Gli impegni presi, come l’eliminazione dei cassonetti dalle zone industriali entro il giugno 2014 e il 60% di differenziata entro il 2015, non sono stati mantenuti (oggi siamo ancora al 27%!);
Vengono assegnate progressivamente ai privati le mansioni pubbliche, come la raccolta PaP, con contratti “a tonnellata di rifiuto”, in modo che le ditte guadagnino di più se si produce più rifiuto;
Si usano metodi discrezionali negli appalti (trattative/licitazioni private) senza mai pubblicare i contratti (con buona pace della tanto decantata trasparenza);
Non vengono implementate le azioni virtuose (come il compostaggio domestico) preferendo accumulare tonnellate di umido a Gaviano (gestite da privati);
Vengono acquistati o noleggiati macchinari sovradimensionati, che occorre fare lavorare a pieno regime per ammortizzarne i costi, (quindi ci vogliono più rifiuti);
Il prodotto differenziato raccolto (che si può vendere ai consorzi), piuttosto che diventare un ricavo per l’AASS viene rivenduto dalle ditte che fanno la raccolta.

Mentre altrove, insomma, il PaP è stato attuato con successo in pochi mesi e facendo risparmiare le amministrazioni, a San Marino pare si stia studiando ogni modo per spendere di più senza risolvere nulla. Un dirigente può disattendere così impunemente le direttive dell’aula consiliare e degli organismi preposti?
Anche l’Osservatorio sui rifiuti, appositamente creato e fortemente voluto dal un partito di Governo come il PSD, è stato reso impotente. Dell’attività dell’Osservatorio, non vi è addirittura traccia alcuna, visto che i verbali non sono pubblicati.
Ci si chiede, quindi, come possa il Governo indicare gli obiettivi da perseguire ai dirigenti responsabili del servizio ai cittadini senza poi chiedere spiegazioni quando gli stessi dirigenti non portano a termine il compito a loro assegnato.
Crediamo che a questa domanda potrà rispondere unicamente chi avrà le mani libere di applicare davvero le strategie virtuose e non usarle solo come slogan.

Movimento RETE, Cittadinanza Attiva

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