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Riforma pensioni, Cdls: "Indispensabile confronto senza forzature e allarmismi"

8 lug 2021
Riforma pensioni, Cdls: "Indispensabile confronto senza forzature e allarmismi"

E’ iniziato il confronto sulla riforma del Sistema Previdenziale: dopo un primo incontro avvenuto nel mese di febbraio, da ieri si è iniziato ad entrare nel vivo del percorso che la Segreteria di Stato alla Sanità ha già definito a tappe forzate fissando anche gli altri appuntamenti per il 14, 21 e 29 Luglio; ad essere sinceri questa improvvisa accelerazione dopo mesi di silenzio assordante, non ci piace né ci entusiasma troppo.

Su pensioni, fisco e rilancio del sistema bancario serve una “cabina di regia”
“Realizzare una riforma delle pensioni concertata, sostenibile ed equilibrata – puntualizza il Segretario Generale della CDLS Gianluca Montanari – è uno dei punti fermi della nostra organizzazione, siamo ormai a metà anno ed è impensabile voler forzare la mano ed i tempi su una riforma così importante e strategica per i lavoratori, i pensionati e per il Paese. Nel corso dell’incontro ho ribadito la necessità, più volte comunicata al Governo, di attivare una sorta di “cabina di regia” che coordini l’avvio delle altre riforme strategiche: Riforma IGR, IVA sammarinese, risanamento del sistema bancario e finanziario, interventi per promuovere l’equità e rafforzare i controlli contro evasione ed elusione fiscale. Nonostante i ripetuti e forti richiami fatti all’Esecutivo, dobbiamo constatare che le singole Segreterie di Stato affrontano il tema delle riforme ancora in modo scoordinato e senza una visione complessiva del Sistema Paese”.

No ai provvedimenti “stralcio” ma si lavori ad una riforma strutturale
“Dai numeri che sono stati illustrati – continua Montanari – emerge l’oggettiva necessità di effettuare interventi che però riteniamo non possano essere aggiustamenti stralcio ma debbano essere collocati nell’alveo di una generale riforma previdenziale che deve essere ampiamente concertata con il Sindacato, deve avere le caratteristiche di sostenibilità ed equilibrio, non potendo essere svincolata da altri interventi in ambito economico e sociale e deve vedere la compartecipazione economica da parte imprenditoriale. “

Le spese assistenziali vanno separate da quelle previdenziali
“C’è molto da lavorare e da approfondire rispetto ai dati che la Segreteria di Stato alla Sanità dovrà fornire alle parti sociali – puntualizza il Segretario della CDLS – in particolare abbiamo richiesto la suddivisione più analitica delle somme relative alle uscite. Non è possibile non avere un dettaglio tra la spesa previdenziale strettamente legata al pagamento delle pensioni e la spesa per le prestazioni assistenziali, come invalidità, accompagnamento, etc., che per sua natura non può essere prelevata dai fondi pensione ma affrontata con il contributo dal Bilancio dello Stato. Serve conoscere l’ammontare complessivo delle decontribuzioni a favore delle aziende e l’importo delle somme in attesa di essere riscosse dalle imprese insolventi”.

E’ fondamentale ripartire da FONDISS
“Nell’incontro di ieri – continua il Segretario della Confederazione Democratica – non si è parlato di FONDISS. La CDLS ritiene indispensabile partire dal secondo pilastro previdenziale, che deve tornare ad essere una parte determinante a supporto delle future pensioni. Purtroppo questo presidio previdenziale è stato lasciato “incompiuto” rispetto alla parte di contribuzione che oggi è ferma al 4%. Questa percentuale di contribuzione, suddivisa equamente tra lavoratori ed imprese, dovrà essere adeguata in modo di garantire un reale supporto ai futuri pensionati. Si dovrà consentire la possibilità di effettuare investimenti sicuri che diano adeguata remunerazione al risparmio previdenziale dei lavoratori e sarà indispensabile accelerare e rendere più incisivo il recupero delle quote non versate da parte delle società insolventi. Ci attendiamo risposte concrete e rapide anche in questo ambito, non si può pensare di non tenere conto anche della riforma FONDISS in un contesto di riforma previdenziale.”

Non sono ammissibili interventi che non siano socialmente sostenibili
In conclusione per la CDLS è necessario avviare il tavolo di riforma delle Pensioni, con il corretto approccio di analisi preliminare sui dati, di verifica sulle possibili ipotesi di intervento che dovranno essere socialmente sostenibili, graduali e che dovranno tenere conto necessariamente delle dinamiche legate all’occupazione, del turnover lavorativo (anche mediante strumenti quali part-time lavorativo e prepensionamenti), del rilancio dell’economia e del sistema bancario e di un forte impegno per il rinnovo dei contratti di lavoro.

c.s. CDLS




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