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Ristori per i lavoratori e congedi parentali, il Governo nega qualsiasi intervento

L'Esecutivo ha trovato le risorse da destinare alle imprese (18 milioni di euro), ma non altrettanto per le famiglie, per le quali ne sarebbero bastate molte di meno

24 mar 2021
Ristori per i lavoratori e congedi parentali, il Governo nega qualsiasi intervento

Sono stati completamente disattese le misure che, per conto del Governo, il Segretario di Stato al Turismo Pedini Amati si era impegnato a portare avanti in questa sessione Consigliare sui ristori per i lavoratori e sulla modifica dei congedi parentali, a seguito dell'incontro con la CSdL dello scorso venerdì. Smentendo quanto dichiarato dal Segretario al Turismo, la maggioranza non ha presentato nessun ordine del giorno consigliare - che in un primo tempo sembrava fosse stato condiviso dagli stessi partiti di governo - per istituire aiuti economici ai tanti lavoratori e famiglie che hanno subito importanti perdite di reddito a causa della pandemia, per effetto dei licenziamenti o della Cassa Integrazione. Per sopperire a questa mancanza, accogliendo la richiesta della CSdL le forze di opposizione hanno a loro volta presentato un ordine del giorno che impegnava il Governo a varare un provvedimento per il sostegno economico ai lavoratori, ma lo stesso Odg è stato bocciato dalla maggioranza. Al contempo, nella ratifica dei decreti sul Covid non è stata apportata nessuna modifica ai congedi parentali, i quali restano invariati nonostante, anche in questo caso, le rassicurazioni e gli impegni del Segretario Pedini Amati; resta dunque l'obbligo, per i lavoratori che non vanno a lavorare per accudire i figli a casa da scuola, di utilizzare tutte le ferie, mentre l'indennità resta ferma al 20%, a fronte della richiesta della CSdL di portarla almeno al 50%. Inoltre, è stata posticipata dal 30 aprile al 30 giugno 2021 l'erogazione degli assegni famigliari integrativi che sono destinati alle famiglie con i redditi più bassi. Quindi il Governo ha trovato le risorse da destinare alle imprese (18 milioni di euro), ma non altrettanto per le famiglie, per le quali ne sarebbero bastate molte di meno, se ben calibrate. La CSdL esprime tutto il proprio sdegno per questo comportamento irresponsabile del Governo e della maggioranza, che mette in luce ancora una volta la totale inaffidabilità dei membri della compagine governativa. Se questi sono i rapporti che la maggioranza vuole tenere non solo con le forze sociali ma soprattutto con il paese, siamo ben lontani da livelli minimi di democrazia di uno Stato che a parole viene definito civile. Essere sordi e incuranti delle richieste di aiuto che viene da numerosi lavoratori e famiglie messe in ginocchio dal Covid, significa non avere la benché minima sensibilità sociale e nessuna considerazione e rispetto per le persone in maggiori difficoltà.
 CSdL


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