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Salute Attiva sulla comunicazione Iss: "Affermazioni non suffragate da dati o studi. Pura propaganda"

13 ago 2021
Salute Attiva sulla comunicazione Iss: "Affermazioni non suffragate da dati o studi. Pura propaganda"

L’associazione Salute Attiva è da tempo impegnata a fare un’informazione alternativa alla narrazione ufficiale rispetto al COVID, informazione che purtroppo, sui canali ufficiali, non riesce ad uscire dagli stereotipi imposti. Da tempo Salute Attiva sospetta che le conferenze stampa dei vertici ISS non rappresentino più una comunicazione completa ed esauriente della situazione in essere. Dopo la conferenza del 12 agosto 2021 se ne ha la piena certezza. La comunicazione ufficiale ormai si poggia su alcuni pilastri stabiliti, la variante Delta ha radicalmente cambiato lo scenario annullando tutto quanto sostenuto in precedenza, i non vaccinati rischiano molte volte di più di finire in terapia intensiva dei vaccinati, la campagna vaccinale procede bene. Non viene portato un dato comparativo, non uno studio, si sprecano i proclami. La nostra associazione ha da tempo richiesto una comunicazione dei dati esauriente e completa come avviene in diversi stati, che possa garantire al cittadino una valutazione serena dei rischi e dei benefici complessivi ma ad ora non ha mai ricevuto risposte in spregio alla trasparenza degli atti della PA. Da tempo, sotto varie forme chiediamo che vengano pubblicati a beneficio della popolazione i seguenti documenti:
 protocolli e/o linee guida di cura domiciliare della Covid-19
 linee guida relative al tracciamento e la quarantena di positivi al test per il Sars-Cov2 e dei loro contatti diretti con indicazione delle differenze di tracciamento/quarantena tra vaccinati e non vaccinati
 test effettuati sul personale sanitario e socio-sanitario (modalità, frequenza, verifica dei contatti diretti, etc.)
 pubblicazione anche in forma aggregata dei dati riguardo vaccinati e non vaccinati positivi al Sars- Cov2 a relative percentuali
 modalità di accesso agli esami specialistici nei reparti ospedalieri (quando viene richiesto il tampone e perché solo in alcuni ambulatori)
 pubblicazione dei dati riguardo alle patologie pregresse delle persone che si sono ammalate, decedute e/o sono state testate come positive
 pubblicazione delle reazioni avverse verificatesi con le vaccinazioni contro il Sars-Cov2 tra la popolazione sammarinese.

La comunicazione ufficiale, decanta i successi della campagna vaccinale, omette volutamente le reazioni avverse, garantisce massima libertà di movimento ai vaccinati dimenticandosi che in pieno agosto abbiamo già 9 ricoverati, 72 positivi ed una tendenza in crescita quando nello stesso periodo dello scorso anno eravamo Covid Free e i primi casi si sono avuti solo a settembre. La direzione Sanitaria dell’ISS ci informano che i non vaccinati si ammalano 8/9 volte di più rispetto ai non vaccinati, il Segretario di Stato sostiene che siamo passati da una pandemia ad una “endemia”, queste come altre affermazioni alle quali siamo ormai abituati, non suffragate da dati o studi, restano pura propaganda. Rispetto alla comunicazione dello status di vaccinato o non vaccinato dei ricoverati, anche in TI, viene (giustamente) invocata la privacy, riservatezza che non è stata rispettata in tante altre occasioni sbattendo dei (probabili) mostri in prima pagina o comunicando in maniera propagandistica lo status di non vaccinato dei ricoverati. I fatti del Casale la Fiorina dei giorni scorsi, nonostante le rassicurazioni del dott. Rabini, sono estremamente gravi! Un sanitario regolarmente vaccinato, grazie al “pass” che gli è dato dal suo status di vaccinato, è stato in grado di contagiare circa una decina di pazienti (soggetti particolarmente fragili) tanto da causarne il ricovero in ospedale. Ad oggi la realtà dei fatti che si evince dagli studi pubblicati, dalle dichiarazioni di importanti virologi internazionali e dai dati che vengono pubblicati da alcuni paesi nel mondo (Israele in primis), è che la maggior parte dei contagiati sono vaccinati e buona parte dei ricoverati sono vaccinati, dal che se ne deduce in maniera definitiva che il vaccino non è in grado di interrompere l’infezione (il dott. Fauci ha addirittura dichiarato che vaccinati e non hanno la stessa carica virale). Veniamo rassicurati dalle nostre autorità che la pandemia è terminata, noi sosteniamo da mesi che le prossime settimane rappresenteranno un periodo caldo per i non vaccinati ma anche per i vaccinati, nonostante questo il nostro Istituto da quanto apprendiamo, non ha ancora modificato i protocolli di cura domiciliare trattando i pazienti con semplici FANS e con vigile attesa. In Israele, che ha iniziato a inoculare la terza dose di vaccino in buona parte della popolazione, vi è in atto una discussione ed un’analisi costruttiva dei dati dei contagi, si stanno chiedendo il perché la campagna vaccinale non abbia dato i risultati sperati. Forse Israele e l’Islanda ci potrebbero dare delle indicazioni, visto che sono i paesi con il maggior tasso di vaccinazione eppur con i maggiori numeri di malati? Vogliamo continuare a fare da carta carbone all’Italia con la Tachipirina e la vigile attesa in questa infinita sfida tra guardie e ladri, oppure adottare un vero protocollo di cura? L’Italia rappresenta in questo caso l’esempio da non seguire. Nessun’autopsia sui primi deceduti, nessuna cura, addirittura l’emanazione di leggi in contrasto con direttive UE con successiva pubblicazione di integrazione di errore sulla gazzetta ufficiale (il riferimento è al green pass ed al regolamento europeo 953/2021). Provvedimenti scandalosi ed inutili come la sospensione dei sanitari confermata dai fatti sulla sua inutilità. Come associazione, in difesa dei propri associati, e delle tante persone che guardano a noi come ultimo baluardo in difesa della salute e delle libertà individuali andremo fino in fondo nella nostra battaglia. Abbiamo già depositato il ricorso al Garante per la Costituzionalità delle norme che verrà dibattuto nelle prossime settimane, abbiamo fatto segnalazioni al Garante della Privacy, il quale ci ha fornito risposte elusive, giustificando qualsiasi limitazione della libertà con il fatto che “c’è una pandemia in atto”. Abbiamo prove e notizie di fatti che sono stati commessi e che verranno portati all’attenzione delle autorità preposte e non ci sarà alcuno scudo penale (scandaloso) che potrà impedire l’emersione di questa situazione e tentare di raddrizzare la china pericolosamente inclinata verso la continua negazione dei diritti che si credevano intoccabili e che qualche democratico sotto la spinta di una pandemia che non si vuole debellare pensa di cancellare come se i libri di storia li avessero bruciati tutti.

c.s. Salute Attiva




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