San Marino: la Commissione Vigilanza interviene sulla querelle Rtv-Magistratura

San Marino: la Commissione Vigilanza interviene sulla querelle Rtv-Magistratura.
Con riferimento ad affermazioni riportate da alcuni organi di informazione che chiamano in causa la Commissione di Vigilanza a seguito del comunicato stampa emesso dal Consiglio Giudiziario in seduta plenaria del 1° giugno scorso e del commento editoriale da parte del Direttore Generale della San Marino RTV, la Commissione di Vigilanza tiene a precisare quanto segue. Con l’approvazione della Legge n.111/2014 (Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione) le competenze un tempo attribuite alla Commissione di Vigilanza dagli articoli 15, 16 e 17 della Legge n.41/1989 sono state assorbite dall’Autorità Garante per l’Informazione, come disciplinato dall’art.6 della medesima Legge n.111/2014. Restano invece di pertinenza esclusiva della Commissione di Vigilanza la regolamentazione degli spazi radiofonici e televisivi in occasione di elezioni o referendum nonché la conoscenza preventiva delle linee di programmazione semestrale istituzionale radiofonica e televisiva così come previsto dall’art.7 della Legge n.111/2014. In base a tale legge, dunque, tutte le altre competenze, legate all’attività editoriale, giornalistica ed all’informazione sono ora affidate all’Autorità Garante per l’Informazione. La Commissione ritiene pertanto di non avere titolo alcuno per intervenire sulla “querelle” che vede coinvolti, da un lato gli organi di informazione, tra cui in particolare la San Marino RTV, e dall’altro il Consiglio Giudiziario; organo quest’ultimo che, stante il comunicato di cui sopra, ha opportunamente indirizzato all’organo competente, e cioè alla Autorità Garante per l’Informazione, le proprie raccomandazioni “per la diffusione di notizie complete e veritiere sull’andamento dei procedimenti e sulle risultanze processuali e per il pieno rispetto del diritto dell’opinione pubblica ad una informazione quanto più obiettiva e corretta”. La Commissione auspica comunque che gli organi preposti si adoperino tempestivamente per ristabilire il necessario equilibrio. La Commissione coglie altresì l’occasione per sollecitare l’adozione del codice deontologico degli operatori dell’informazione previsto dalla legge

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