La Segreteria di Stato per l’Industria rende note alcune nuove disposizioni contenute nel Decreto Delegato 4 agosto 2015 n.133.
In particolare si vuole dare informazione di quanto contenuto nell’articolo 30 del Decreto Delegato, riguardante i divieti relativi alle apparecchiature elettroniche denominate ‘Jammer’.
I Jammer, detti anche disturbatori di frequenze, sono apparecchi in grado di impedire, ad esempio, ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio o di impedire il corretto funzionamento di sistemi GPS o wifi.
Il Decreto Delegato prevede dunque il divieto di fabbricare, mettere in circolazione o detenere ai fini della messa in circolazione tali apparecchiature. Dato il potenziale pericolo dei Jammer, vista la possibilità di un utilizzo distorto anche per attività criminali o terroristiche. Ne è vietato anche l’uso o il trasporto, fatte salve le forze dell’ordine specificamente autorizzate per motivi di sicurezza.
Chiunque trasgredisce tali i divieti, é punito con la prigionia di secondo grado o di l’arresto di secondo grado.
Le disposizioni dell’articolo 30 del D.D. n.133/2015 sopra ricordate, producono i loro effetti a decorrere dal 4 settembre 2015.
In particolare si vuole dare informazione di quanto contenuto nell’articolo 30 del Decreto Delegato, riguardante i divieti relativi alle apparecchiature elettroniche denominate ‘Jammer’.
I Jammer, detti anche disturbatori di frequenze, sono apparecchi in grado di impedire, ad esempio, ai telefoni cellulari di ricevere o trasmettere onde radio o di impedire il corretto funzionamento di sistemi GPS o wifi.
Il Decreto Delegato prevede dunque il divieto di fabbricare, mettere in circolazione o detenere ai fini della messa in circolazione tali apparecchiature. Dato il potenziale pericolo dei Jammer, vista la possibilità di un utilizzo distorto anche per attività criminali o terroristiche. Ne è vietato anche l’uso o il trasporto, fatte salve le forze dell’ordine specificamente autorizzate per motivi di sicurezza.
Chiunque trasgredisce tali i divieti, é punito con la prigionia di secondo grado o di l’arresto di secondo grado.
Le disposizioni dell’articolo 30 del D.D. n.133/2015 sopra ricordate, producono i loro effetti a decorrere dal 4 settembre 2015.
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