Selva, Upr su conferma vertici ISS

Selva, Upr su conferma vertici ISS.
La decisione del Congresso di Stato di confermare la fiducia al Comitato Esecutivo ISS fino al 31 dicembre 2016 è sorprendente e permettetemi di dire un capolavoro di cerchiobottismo politico da incorniciare.
La Commissione Consiliare Permanente Sanità il 1° luglio aveva votato un ordine del giorno che dice:
“preso atto della decisione del Comitato Esecutivo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale di rimettere al Congresso di Stato il proprio mandato; tenuto conto della comunicazione scritta della Consulta Sociale e Sanitaria del 6 giugno 2016 e della successiva audizione in Commissione; invita il Congresso di Stato a prendere atto della volontà del Comitato Esecutivo di rimettere il proprio mandato e a provvedere – in tempi brevi e nei modi più congrui – alla sua sostituzione nei termini di Legge, al fine di garantire la piena operatività dell’Istituto per la Sicurezza Sociale.”.
Quanto deciso ieri è molto lontano dalla deliberazione e “i tempi brevi e nei modi più congrui”, sono diversi i tempi, i modi e soprattutto il risultato finale.
Ma ciò che sorprende ulteriormente è il suggerimento dato da un partito di maggioranza su come gestire la fase di transizione con richiami evocativi a selezioni internazionali, che solo un anno fa si sono svolte in modo molto tortuoso e con un finale a sorpresa.
Il problema – e qui concordo con Francesco Mussoni – è politico, solo politico. Il Comitato Esecutivo ISS non può più rimanere al vertice della struttura, ha perso credibilità, sprecato occasioni, mostrato ripetutamente di non avere autonomia rispetto alla politica.
Negli ultimi 3 anni ricordo, si è celebrato un referendum sulla libera professione del personale ISS, si è assistito alla fuga dei medici, a disservizi nella riorganizzazione della medicina di base e farmacie, a polemiche su spostamento di ambulatori e apertura farmacie, a ripetuti comunicati stampa di Segreteria di Stato e Direzione ISS in cui si diceva tutto e il contrario di tutto, occupando giornalmente i media con gli annunci più disparati.
Nel giugno 2014 il Consiglio Grande e Generale ha discusso una mozione di sfiducia sul Segretario di Stato per la Sanità, poi nel giugno 2016, un documento molto pesante che evidenzia le criticità ISS e i difficili rapporti con la governance; da ormai un anno - l’opposizione nelle sue varie articolazioni - chiede che si ponga fine all'esperienza dalla Direzione ISS.
E’ evidente – anche per chi non segue la politica o si appassiona alle vicende ISS, che esiste un gigantesco problema con pesanti ripercussioni per il Paese. L’incapacità del Governo nel gestire il dossier ISS è manifesta. Si continua l’approccio già noto mostrato sul bilancio, su CARISP, su Banca Centrale, su Corpi di Polizia, su PA e sulle politiche di sviluppo.
Si va avanti zigzagando per continuare ad oltranza la Legislatura, rafforzando intanto posizioni personali nell’ottica della preferenza unica, si punzecchiando gli alleati per indebolirli o provocarli su temi sensibili.
Il risultato è evidente, siamo fermi in tutti i settori e da oggi per l’ISS si aprono mesi di incertezza e confusione, senza avere un approccio serio al tema. UPR ha presentato un Progetto di Legge per riorganizzare l’ISS, contenente trasparenza, selezione pubblica dei candidati, gestione condivisa con i dipendenti. Proposta concreta che come su Banca Centrale e mobilità sostenibile rimarrà lettera morta.
Mi dispiace che quanto detto dal Segretario di Stato per le Finanze e Bilancio e dai vertici di Banca Centrale su bilancio e sul sistema bancario nella recente seduta della Commissione Permanente Finanze, non abbia indotto consapevolezza e prudenza di fronte a una fase molto critica del Paese. Le decisioni, come quella assunta ieri dal Congresso, mortificano ogni sforzo dell’opposizione di porsi in modo costruttivo e fanno capire invece che il Governo è diventato ormai uno “zombie" e le Commissioni Permanenti sono solo un inutile orpello usato dal Governo come paravento.

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