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SU: sempre più famiglie rinunciano ad acquistare la prima casa

4 nov 2015
SU: sempre più famiglie rinunciano ad acquistare la prima casa
La nuova legge sull’edilizia convenzionata, in vigore dal marzo 2015, sta producendo degli effetti negativi che vanno affrontati e risolti senza indugio.
Lo scorso mercoledì 28 ottobre, durante la discussione consiliare sull’assestamento di bilancio si è preso in esame l’articolo 11 che riguardava la rettifica dell’importo massimo dei convenzionamenti con gli istituti di credito per l’erogazione dei mutui agevolati, i cosiddetti “mutui prima casa”. La rettifica consiste nella drastica riduzione dell’importo massimo dei mutui, che dai 15 milioni di euro preventivati scende a 5 milioni di euro.
Questo dato sembra rassicurante per il bilancio pubblico perché si traduce in un risparmio di alcune centinaia di migliaia di euro che lo Stato non dovrà spendere in interessi, ma siamo sicuri che si tratti di un risparmio e non invece di un’occasione mancata?
Questo dato evidenzia un utilizzo sempre minore dello strumento mutuo prima casa, ciò significa che molte famiglie quest’anno hanno rinunciato o rimandato a chissà quando la decisione di comprare un’abitazione.
La caduta verticale delle richieste è sicuramente causata dalla situazione economica difficile che i cittadini e le loro famiglie stanno affrontando, ma soprattutto da criteri troppo restrittivi della nuova legge sull’edilizia sovvenzionata voluta dal governo. Crediamo che la scelta fatta sia sbagliata perché ha introdotto una normativa che di fatto scoraggia l’acquisto di una casa poiché, trasferendo la garanzia dello Stato in capo alla banca, induce quest’ultima ad una maggiore severità nella concessione dei mutui, provocando quindi una drastica riduzione dei finanziamenti concessi.
Non si è data, inoltre, una soluzione al problema di un mercato immobiliare drammaticamente fermo con migliaia di unità immobiliari destinate a invecchiare rimanendo improduttive e inutilizzate, in quanto non rispondenti alle esigenze abitative dei sammarinesi che, giustamente, chiedono standard qualitativi adeguati a fronte invece di un’edificazione che negli anni ha privilegiato la quantità a scapito della qualità.
E’ urgente far ripartire il settore perché, muovendo volumi importanti di danaro, è da sempre e ovunque uno dei motori dell’economia, ma soprattutto per far rinascere tra i cittadini quella fiducia necessaria a spingerli ad acquistare la prima abitazione.
Da decenni a San Marino il diritto alla casa è stato garantito grazie all’opportunità che il mutuo prima casa dava alle famiglie. Purtroppo ciò avveniva anche a favore di coloro che per reddito e tenore di vita non ne avevano bisogno ed è per questo che si è messa mano alla legge, per limitarne l’utilizzo a pioggia. È chiaro tuttavia che la risposta è stata troppo dura ed eccessiva fino a penalizzare tutti, in particolare privando del sostegno pubblico le fasce più deboli.
Ora è necessario attuare misure eque e garantiste per tutti i cittadini di medio e basso reddito. Chiederemo di rimettere mano al provvedimento, per apportare le necessarie correzioni e restituire il diritto alla prima casa a tutti quei giovani che hanno la voglia e l’esigenza di costruire il proprio futuro.

Tony Margiotta
Sinistra Unita

E in merito all'art.11 dell'assestamento di bilancio che tratta dell'erogazione dei mutui agevolati ecco la posizione espressa dal Capogruppo: "Lo scorso mercoledì 28 ottobre, durante la discussione consiliare sull’assestamento di bilancio si è preso in esame l’articolo 11 che riguardava la rettifica dell’importo massimo dei convenzionamenti con gli istituti di credito per l’erogazione dei mutui agevolati, i cosiddetti “mutui prima casa”. La rettifica consiste nella drastica riduzione dell’importo massimo dei mutui, che dai 15 milioni di euro preventivati scende a 5 milioni di euro. [..] Da decenni a San Marino il diritto alla casa è stato garantito grazie all’opportunità che il mutuo prima casa dava alle famiglie. Purtroppo ciò avveniva anche a favore di coloro che per reddito e tenore di vita non ne avevano bisogno ed è per questo che si è messa mano alla legge, per limitarne l’utilizzo a pioggia. È chiaro tuttavia che la risposta è stata troppo dura ed eccessiva fino a penalizzare tutti, in particolare privando del sostegno pubblico le fasce più deboli. è necessario attuare misure eque e garantiste per tutti i cittadini di medio e basso reddito. Chiederemo di rimettere mano al provvedimento, per apportare le necessarie correzioni e restituire il diritto alla prima casa a tutti quei giovani che hanno la voglia e l’esigenza di costruire il proprio futuro".

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