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Sindacati e Governo firmano l'accordo di stabilizzazione per i precari PA

Dal 1° luglio partono gli effetti della stabilizzazione per circa 300 lavoratori pubblici. Sancito anche l'impegno ad avviare la trattativa per il rinnovo del contratto PA. Create le premesse affinché non si verifichi più il fenomeno del precariato

30 giu 2022
Sindacati e Governo firmano l'accordo di stabilizzazione per i precari PA

È in programma oggi alle ore 16.00 presso la Segreteria Affari Interni la firma - tra le tre Organizzazioni Sindacali e la delegazione di Governo - dell'accordo per la stabilizzazione del personale precario della Pubblica Amministrazione. Nel pomeriggio di ieri le Federazioni Pubblico Impiego di CSdL, CDLS e USL hanno incontrato in due momenti successivi i lavoratori precari presso il Teatro "Nuovo" di Dogana. I dirigenti sindacali hanno illustrato l'accordo raggiunto con l'Esecutivo, punto di arrivo di una trattativa lunga ed estenuante, anche per la complessità degli argomenti, iniziata nel 2021 subito dopo la firma della stabilizzazione del personale dell'ISS. Un risultato molto positivo, è stato definito dai dirigenti delle tre Federazioni Pubblico Impiego, sintesi di una mediazione di due posizioni inizialmente molto distanti; con la contrattazione e il confronto si è giunti ad un accordo che soddisfa entrambe le parti e soprattutto dà risposte concrete ai dipendenti precari da molti anni. Attraverso la stabilizzazione questi lavoratori si vedono riconosciuti diritti normativi ed economici che li allineano ai colleghi non precari. Come nelle precedenti stabilizzazioni sono previste una prima fascia a cui accedono i dipendenti che al 31 dicembre 2021 abbiano maturato tre anni di servizio o cinque anni per il personale docente, e una seconda fascia che prevede una anzianità di servizio di due anni per i dipendenti PA o tre anni per il personale docente. La prima fascia garantisce l’attuale regime retributivo e normativo, mentre la seconda fascia garantisce, previo superamento di una verifica di idoneità, la priorità per i futuri incarichi e, alla maturazione dei requisiti della prima fascia, il tempo indeterminato con il “nuovo” regime retributivo e normativo. Altro risultato importante è l’allineamento dell’accordo a suo tempo firmato per il precariato ISS con quello attuale; in tal modo tutti gli stabilizzati pubblici sono nelle medesime condizioni. Parte integrante dell’accordo è l’allegato 1, riguardante le linee di indirizzo per il nuovo regime normativo e retributivo, che Governo e Sindacati si impegnano ad adottare nel tavolo del rinnovo del contratto che dovrà essere aperto entro il mese di luglio. La trattativa dovrà conciliare la necessità di tutelare il potere d'acquisto di salari e stipendi dei lavoratori - fermi al 2010 - coniugandola con l'esigenza dell’Amministrazione di contenere le spese. Le parti si impegnano altresì a salvaguardare, in sede di contrattazione collettiva, il principio della non disparità tra lavoratori che svolgono le medesime mansioni, affinché vi sia equilibrio tra il "vecchio" e il "nuovo" regime normativo e retributivo. Altro risultato fondamentale è il raggiungimento dell’obiettivo di porre termine in modo definitivo al precariato; infatti l'Amministrazione si impegna ad emettere periodicamente i bandi di concorso per i posti vacanti. In caso contrario, verrà applicato un meccanismo automatico di stabilizzazione dopo tre anni di servizio su posizione vacante prevista dal Fabbisogno. La Federazioni Pubblico Impiego CSDL, CDLS e USL sono a disposizione di tutti i dipendenti che volessero avere ulteriori informazioni.

FUPI-CSdL FPI-CDLS FPI-USL





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