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Smac: Finanze, nessun capolinea, le cose stanno diversamente

9 feb 2016
Smac: Finanze, nessun capolinea, le cose stanno diversamente
Il perdurare degli attacchi da parte di una parte degli operatori economici verso lo strumento della SMAC sta assumendo contorni non veritieri. Le considerazioni di fallimento sembrano basate più su una posizione di parte che su dati oggettivi.
L’occasione quindi è utile per approfondire alcuni aspetti.
Il primo dato è che le transazioni Smac del circuito scontistica sono in aumento, in particolare da quando è entrata in vigore la riforma tributaria. Si tratta di un +30% dall’anno 2011 all’anno 2015.
L’obiettivo di incentivare i consumi in Repubblica si sta cogliendo pienamente con beneficio sia del consumatore, che viene favorito mediante deduzioni fiscali, sia dell’operatore economico mediante l’aumento dei ricavi. Il circuito scontistica è sostenuto dall’amministrazione pubblica con finanziamenti tra gli 8 e i 9 milioni di euro, cui si aggiungono i contributi degli esercenti aderenti al circuito.

Inoltre, a gennaio 2016 le registrazioni delle transazioni del circuito fiscale sono raddoppiate rispetto a quelle dello stesso mese del 2015: nel frattempo sono intervenuti due fattori, l’obbligo di tracciare anche gli importi pari o inferiori a 5 euro e i primi controlli fiscali, come previsto dalla riforma.

Sul piano della competitività dei prezzi, non è credibile affermare che vi sia stata una perdita di competitività per effetto della nuova fiscalità a fronte del fatto che sia la tassazione diretta che quella indiretta sono rimaste invariate nelle loro aliquote, inferiori rispetto all’Italia. Evidentemente se questo problema esiste, altrove risiedono i motivi.

Considerando le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche del 2014 altri dati aiutano a comprendere il contesto generale.

L’imponibile netto medio delle imprese individuali è complessivamente il più basso fra le categorie dei contribuenti: € 17.816; quello dei pensionati è di € 18.248; quello dei dipendenti è di € 26.978 e quello dei professionisti è pari ad € 34.324. Va precisato che nel 2014 era ancora possibile adottare il regime forfettario e l’utile medio dichiarato, al lordo dei contributi è stato di euro 26.500 per i commercianti e di euro 30.500 per gli artigiani che hanno aderito a questo sistema: circa il 40% del totale delle imprese individuali.

In merito al tema della riservatezza è utile ribadire la piena applicazione delle leggi sulla riservatezza dei dati e che un eventuale accesso ad essi è possibile da parte dell’Ufficio Tributario solo in sede di controllo o accertamento fiscale.

La Segreteria di Stato per le Finanze è impegnata nella progettazione di una campagna promozionale di lunga durata per premiare i consumi interni con un nuovo concorso a premi con il meccanismo del sorteggio sugli acuisti, che verrà lanciato a breve. Sempre piena è la disponibilità all’incontro con le Associazioni interessate per il miglior funzionamento del sistema all’interno del contesto dei principi della riforma.

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