Fibra e antenne LTE/4G sono ormai i termini più pronunciati sia dagli addetti ai lavori del mondo delle Telecomunicazioni, sia dai cittadini che usufruiscono della “rete”. Ma San Marino quanto è pronta a parlare di questi temi? Civico10 ha più volte espresso una sua visione in campo TLC e organizzato e partecipato ad incontri e serate organizzate sul tema. Ultima in termini di tempo, la serata durante la quale la società POLAB S.r.l., incaricata di elaborare un progetto tecnico sul territorio della Repubblica per la parte mobile, ha illustrato i punti principali del suo Piano. Ben venga l’innovazione tecnologica che possa portare servizi e sviluppo al nostro territorio, ma cosa si affianca alle nuove tecnologie e come saranno implementati questi nuovi servizi? Il problema sammarinese non è infatti da ricercarsi “solamente” nella parte tecnologica. Certo, una linea in rame non raggiungerà mai l’efficienza di una in fibra, così come una rete 3G (quando funziona…) non sarà mai alla pari di una LTE/4G. Ma senza chiarire come San Marino vuole strutturare un settore composto da infrastruttura, si, ma anche di aziende erogatrici dei servizi ed utenti finali, non è possibile passare alla fase pratica. Lo Stato dovrebbe prima scrivere le regole del gioco e solo in seguito decretare l’inizio della partita. Civico10 sostiene da sempre che il gioco debba iniziare col creare un’infrastruttura di proprietà pubblica, da concedere ad operatori privati dietro pagamento di un canone, passando poi dalla realizzazione di una vera e propria Authority per le Telecomunicazioni che possa vigilare sugli attori del mercato ed indirizzarne i progetti futuri a beneficio dei sammarinesi. Più o meno le stesse intenzioni (almeno a parole) del Governo, che aveva annunciato la volontà di realizzare infrastrutture pubbliche, salvo limitarsi, per il momento, alla fibra ottica stesa dall’AASS. Per quanto riguarda il mobile, infatti, lo Stato ha semplicemente annunciato che posizionerà tralicci di sua proprietà, con una nuova disposizione territoriale, sui quali verranno installate antenne private dei vari operatori, quindi almeno due, che autonomamente instraderanno e verificheranno il traffico telefonico informando, successivamente, lo Stato. Sarebbe possibile, invece, anche in breve tempo, effettuare un'operazione differente in cui lo Stato si occupasse di installare anche le antenne. Anzi, una sola antenna per traliccio, con una centrale di smistamento alla base di ogni sito. In questo modo il pubblico manterrebbe il controllo sul posizionamento delle antenne e sul traffico generato dai vari operatori, mettendosi in tasca un eventuale canone di affitto pagato dai gestori. Questo sarebbe, a nostro avviso, il modo migliore per portare avanti l’interesse pubblico, mantenendo un controllo diretto sul traffico e sull’efficienza dell’infrastruttura, anche mobile. In questo modo San Marino potrebbe chiudere in breve tempo il gap accumulato con gli altri piccoli Stati d’Europa, che sono riusciti a posizionarsi ai primi posti al mondo per efficienza nelle connessioni in fibra e nelle tecnologie mobili tanto da farne motivo d’attrazione, insieme alla fiscalità agevolata, per gli investimenti esteri. Come sempre attendiamo, più o meno fiduciosi, che il Governo fornisca indicazioni e tempistiche, sia per noi singoli cittadini che per il futuro intero del Paese.
Civico 10
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