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SSD: "Ecco come rilanciare l'economia"

27 set 2016
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Il tessuto economico e sociale sammarinese è stato profondamente logorato dalla terribile recessione che in poco più di sette anni, a partire dall'ultimo trimestre del 2008, ha prodotto la perdita di circa 35 punti percentuali di prodotto interno lordo, l'incenerimento di oltre 2.000 posti di lavoro e la chiusura di migliaia di imprese.

Purtroppo, gli indicatori macroeconomici relativi all'anno 2016 segnalano una ripresa talmente modesta da potersi ritenere sostanzialmente irrilevante.

E' del tutto fuori luogo chi "canta vittoria", sostenendo che la crisi è finita. La realtà infatti è ben altra: San Marino attualmente si trova in una fase di stagnazione, contraddistinta da una crescita prossima allo zero.

Tale situazione è frutto dell'assenza, ormai cronica, di un progetto politico complessivo orientato alla definizione di un nuovo modello di sviluppo basato sulla legalità, sulla piena integrazione con la Comunità Internazionale e sulla competitività di sistema.

Sinistra Socialista Democratica (SSD) non si rassegna affatto all'idea di doversi abituare ad una San Marino che non cresce e non si evolve. Le condizioni per invertire la tendenza negativa ci sono e vanno affermate con coraggio e determinazione, attraverso un'opera riformatrice di altissimo livello che punti senza indugi all'attrazione di investimenti e progetti imprenditoriali esteri, alla occupazione piena e qualificata dei sammarinesi e alla tutela delle attività economiche già insediate in territorio.


In tal senso, Sinistra Socialista Democratica (SSD) ribadisce il proprio impegno affinché nel programma di governo della coalizione siano tenute in adeguata considerazione le seguenti proposte:

a) incentivare l'economia della conoscenza facendo importanti investimenti nella formazione e nella cultura, potenziando il ruolo dell'Università, promuovendo l'avvio di start-up tecnologiche e di innovazione dei processi, valorizzando i siti culturali e gli attrattori del turismo;
b) promuovere la green economy per uno sviluppo sostenibile, puntando sul rispetto dell'ambiente, sulla compatibilità nell'uso delle risorse e delle energie rinnovabili;
c) affermare la certezza del diritto fondata su regole snelle e precise, applicabili senza discrezionalità, che eliminino qualsiasi forma di potere concessorio in capo a organismi politici, che riducano drasticamente la burocrazia e che consentano una rapida risoluzione delle controversie in campo societario;
d) aggiornare le regole in materia di diritto del lavoro, introducendo contratti moderni e dinamici per garantire diritti e stabilità ai lavoratori e per eliminare distorsioni normative che limitano la crescita delle imprese e danneggiano il lavoratore stesso;
e) destinare più risorse alle politiche attive del lavoro, mediante una riforma generale degli ammortizzatori sociali;
f) riorganizzare l’Amministrazione Pubblica perché sia "amica" dei cittadini e delle imprese, senza privilegi, parte attiva dello sviluppo;
g) sostenere un’economia privata fatta da imprese legate al territorio, rispettose dell’etica e delle risorse che utilizzano, con una particolare attenzione affinché l’attrazione di investimenti esteri sia in linea con i principi e i criteri dello sviluppo scelto dai sammarinesi;
h) puntare con convinzione sull'internazionalizzazione del sistema economico e finanziario, predisponendo una piattaforma normativa e regolamentare in grado di favorire l'attrazione di investimenti e progetti imprenditoriali stranieri di alto livello.

San Marino, lì 27 settembre 2016

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