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SSD sulla riforma del Testo Unico

3 dic 2017
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La riforma del Testo Unico era un provvedimento atteso da lungo tempo. Dopo 22 anni, San Marino ha finalmente un nuovo quadro normativo in materia di edilizia ed urbanistica.
Il vecchio TU era diventata un vero e proprio “colabrodo”: terminologie come mansarda, edificio interrato o seminterrato erano utilizzati in maniera da poter diventare strumenti per l’aggiramento delle norme in campo edilizio.
Con in nuovo TU si va non solo a semplificare sensibilmente la consultazione delle normative legate all’ambito urbanistico ed edilizio, perché riordinate in questo unico testo, ma si è interviene su alcuni aspetti che nel tempo sono stati sempre oggetto di interpretazione, laddove cioè, la poca chiarezza ha prodotto quelle scelte infelici che hanno impattato in modo evidente e negativo sul territorio.
Si forniscono, altresì, anche una serie di risposte in termini di trasparenza e speditezza delle procedure, di coerenza con le direttive europee e anche di adeguamento rispetto ad una legislazione che ci ha visto in difetto in procedimenti giudiziari. La sburocratizzazione delle procedure per l’ottenimento della concessione edilizia vanterà tempi abbreviati da 120 a 90 giorni e alcuni interventi, che oggi avevano bisogno della concessione edilizia, necessiteranno solamente di una autorizzazione che verrà approvata in 30 giorni, a fronte dei 120 attuali.
Nell’ottica della trasparenza, si sono adottati anche schemi di convenzione -uguali per tutti- e tabelle per la determinazione degli oneri di convenzione e concessione. Sul fronte normativo, i terreni industriali e artigianali dello Stato non si potranno più vendere a privati, ma solo dati in concessione per un certo numero di anni. Lo Stato potrà tornarne in possesso qualora l’assegnatario perda i requisiti richiesti o cessi la propria attività. È stato stabilito, infatti, il concetto che lo Stato - agendo in assegnazione di aree industriali- non trasmette la proprietà, ma una concessione in uso per 30 anni: dopo di che, se il beneficiario di tale concessione non ha più i titoli per proseguire nella sua attività, il terreno e tutto quello che vi è edificato sopra ritorna nella disponibilità dello Stato.
L’aspetto più importante e significativo del Test Unico è la parte sanzionatoria. Il sistema che regola gli abusi edilizi è completamente innovativo: prima venivano accertati dall’Ispettorato di Controllo per il territorio e successivamente inoltrati all’Ufficio Urbanistica, che doveva in seconda istanza portarli in tribunale. Con il nuovo TU le sanzioni amministrative sono tutte in capo all’Ispettorato di Controllo, il quale applica da subito la sanzione dovuta. Se il proprietario dell’immobile soggetto dell’abuso non paga alla scadenza, dopo 3 mesi la sanzione raddoppia. Dopo altri 3 mesi la sanzione triplica. Se dopo 18 mesi l’abuso persiste, la PA entra in possesso del bene soggetto a sanzione per poterne, così, effettuare la demolizione.
Viene quindi finalmente abolita la sanatoria automatica che interveniva trascorsi vent’anni dall’abuso e la cui prescrizione impediva l’applicazione di qualsiasi sanzione al trasgressore. Mai più mercificazione del territorio, ma un utilizzo sicuramente più ragionato, attraverso un piano regolatore generale innovativo che andrà presto a sostituire quello ampiamente obsoleto dei famigerati anni 90, sfruttato indecentemente da chi nella vecchia commissione urbanistica ha usufruito del proprio ruolo prestando il fianco agli speculatori e ai palazzinari che hanno rovinato irreparabilmente la nostra terra.  
San Marino giardino d’Europa? Un futuro che con il nuovo Testo Unico possiamo iniziare a progettare.

Sinistra Socialista Democratica

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