Più di un centinaio di persone ha assistito, lo scorso sabato, alla serata di presentazione dell’ultimo lavoro cinematografico di Martin Patrice Ndong Eyebe avvenuta nella sala Montelupo di Domagnano.
“Il primo che passa” è il primo cortometraggio in cui il regista camerunense e residente a San Marino affronta i problemi legati alla diversità, in particolare quello della diffidenza – se non addirittura della paura – nei confronti di qualcuno o qualcosa che non conosciamo.
Al termine della proiezione del corto, selezionato al Festival di Cannes e al Los Angeles Cinefest, tutti gli spettatori, visibilmente emozionati, si sono alzati in piedi per riservare a Ndong Eyebe una standing ovation meritatissima di 5 minuti: il giusto premio per tutti gli sforzi fatti e le difficoltà affrontate. Tanti applausi anche per gli attori Enrico Giannini, uno dei fedelissimi del regista africano, e Lorenzo Schiesaro, un “enfant prodige” di cui in futuro sentiremo tanto parlare.
Durante la serata, aperta dal saluto di Gabriel Guidi (capitano di Castello di Domagnano)e condotta da Andrea Lattanzi (giornalista del quotidiano sammarinese “La Serenissima”), sono stati proiettati anche altri due lavori di Ndong Eyebe: “Tre Biglie”, un corto che parla della piaga del gioco d’azzardo in chiave psicologica, e “Incontrarsi nella diversità - Conversazioni di popoli in movimento”, un documentario di 7 minuti, prodotto da Volontarimini in collaborazione con le associazioni dl riminese, che raccoglie i punti di vista di 7 persone sui temi della diversità. Sia “Tre Biglie” sia “Incontrarsi nella diversità" sono stati così apprezzati dal pubblico che agli attori Antonio Daniele, Fulvia Casadei e Leo Marino Ercolani hanno tributato grandi applausi quando questi si sono presentati sul palco.
La serata si è conclusa con un festoso brindisi nella hall della sala Montelupo.
Ma gli impegni per Martin Patrice Ndong Eyebe non sono affatto terminati qui: prima sarà, dal 16 al 22 maggio, a Cannes per presentare “Il primo che passa” al Short Film Corner; poi si metterà subito dietro la cinepresa per realizzare un altro cortometraggio che s’intitolerà “Il provino” e affronterà ancora una volta il tema della diversità e dell’integrazione.
“Il primo che passa” è il primo cortometraggio in cui il regista camerunense e residente a San Marino affronta i problemi legati alla diversità, in particolare quello della diffidenza – se non addirittura della paura – nei confronti di qualcuno o qualcosa che non conosciamo.
Al termine della proiezione del corto, selezionato al Festival di Cannes e al Los Angeles Cinefest, tutti gli spettatori, visibilmente emozionati, si sono alzati in piedi per riservare a Ndong Eyebe una standing ovation meritatissima di 5 minuti: il giusto premio per tutti gli sforzi fatti e le difficoltà affrontate. Tanti applausi anche per gli attori Enrico Giannini, uno dei fedelissimi del regista africano, e Lorenzo Schiesaro, un “enfant prodige” di cui in futuro sentiremo tanto parlare.
Durante la serata, aperta dal saluto di Gabriel Guidi (capitano di Castello di Domagnano)e condotta da Andrea Lattanzi (giornalista del quotidiano sammarinese “La Serenissima”), sono stati proiettati anche altri due lavori di Ndong Eyebe: “Tre Biglie”, un corto che parla della piaga del gioco d’azzardo in chiave psicologica, e “Incontrarsi nella diversità - Conversazioni di popoli in movimento”, un documentario di 7 minuti, prodotto da Volontarimini in collaborazione con le associazioni dl riminese, che raccoglie i punti di vista di 7 persone sui temi della diversità. Sia “Tre Biglie” sia “Incontrarsi nella diversità" sono stati così apprezzati dal pubblico che agli attori Antonio Daniele, Fulvia Casadei e Leo Marino Ercolani hanno tributato grandi applausi quando questi si sono presentati sul palco.
La serata si è conclusa con un festoso brindisi nella hall della sala Montelupo.
Ma gli impegni per Martin Patrice Ndong Eyebe non sono affatto terminati qui: prima sarà, dal 16 al 22 maggio, a Cannes per presentare “Il primo che passa” al Short Film Corner; poi si metterà subito dietro la cinepresa per realizzare un altro cortometraggio che s’intitolerà “Il provino” e affronterà ancora una volta il tema della diversità e dell’integrazione.
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