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Stefano Canti risponde al comunicato sulla monorotaia

8 mag 2019
Stefano Canti risponde al comunicato sulla monorotaia

Le poche righe del comunicato stampa, pubblicate sabato 4 Maggio u.s. su Repubblica.sm, francamente non pensavo potessero stimolare una risposta così “stizzita” e realmente “aggressiva” (la sua si) da parte del Segretario di Stato Michelotti. Definire le mie affermazioni “pietose”, oppure affermare di aver usato “comportamenti scorretti disinformando e facendo illazioni sempre più offensive” quando diversamente, a mio avviso, “le parole usate rientrano nel pieno rispetto della dialettica politica” sinceramente mi lasciano un poco stupito. Ma lascio a ciascun lettore la valutazione delle poche righe da me pubblicate sabato 4 Maggio u.s.: “Michelotti in commissione IV ha dichiarato che la Pa non può impegnarsi con società insolventi, peccato che da una parte dica così (evidentemente non c’è la volontà di provare a dare una mano) e, dall’altra parte, approvi i piani particolareggiati in contrasto alla legge dove ci sono società che sono insolventi. Mi riferisco in particolare al chiosco del parcheggio 6 dove rispondendo ad una nostra interpellanza ha dichiarato che il concessionario del suolo pubblico non sta pagando il suolo pubblico”. Credo che il “livore” usato dal Segretario Michelotti stia a significare la “frustrazione” di colui che fino a ieri (all’opposizione) si è prodigato per il rispetto delle leggi non perdendo occasione di denunciare situazioni , ed oggi (al Governo), si è trovato a sanare quelle stesse situazioni denunciate in passato (ratifica del Decreto n.70/2019) oppure ad operare in modo contrario rispetto a quanto sempre sostenuto (taglio delle piante). Nel merito della mia affermazione “… approvi i piani particolareggiati in contrasto alla legge dove ci sono società che sono insolventi”, il Segretario di Stato Michelotti conosce molto bene le motivazioni poiché più volte già discusse nell’ambito della CPT, ma credo sia giusto che anche la cittadinanza, possa prendere atto delle stesse e giudicare l’operato. Il chiosco posto nelle vicinanze della pista di pattinaggio (P.7) presenta delle violazioni quali una veranda (di materiale non idoneo e non conforme alle Norme di Attuazione del Centro Storico di San Marino Città) che non può essere sanata con il Decreto n.70/2019 poiché costruita sul terreno dell’Ecc.ma Camera. Così come il comma 9, dell’articolo 11 della Legge 14 Dicembre 2017 N.140 “Nuovo Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie” (approvata dallo stesso Michelotti) riporta testualmente “non è consentito sanare gli abusi con Varianti ai Piani Particolareggiati eseguite successivamente all’accertamento degli abusi stessi”. Ed ancora, la variante (riferita esclusivamente allo spostamento dei chioschi e non all’intera area) al Piano Particolareggiato dell’area APSA 1 (Cava Antica P.6) e dell’area APSA 2 (Cava degli Umbri P.7) è stata approvata in prima lettura dalla Commissione per le Politiche Territoriali (CPT) e successivamente respinta dalla Commissione per la Conservazione dei Monumenti e degli Oggetti di Antichità ed Arte (vorrei fare notare che la CCM esprime pareri vincolanti sulle proposte di varianti ai PP dei centri storici - vedi comma 8 dell’articolo 11 della Legge N.140/2017). In seguito, il progetto - precedentemente respinto con l’aggiunta di una struttura in vetro da realizzarsi nell’area verde adiacente all’interno della quale celebrare i matrimoni (struttura che probabilmente non sarà mai realizzata) - è stato approvato definitivamente dalla CPT anziché riavviare di nuovo l’iter di approvazione ovvero approvarlo nuovamente in prima lettura. Tale procedura non ha dato la possibilità ai cittadini di presentare eventuali ricorsi. Come dire in breve: “progetto A” (modifica chioschi) respinto dalla CCM con possibilità di ricorsi; “progetto A (modifica chioschi invariati) + B (veranda per celebrare matrimoni richiesta dall’Ufficio del Turismo)” approvato dalla CCM e senza possibilità di ricorsi; Inoltre, come riferito da Michelotti, se la “Pa non può impegnarsi con società insolventi”, allora perché quella stessa “Pa” - in sede di approvazione della Variante al Piano Particolareggiato dei chioschi – non ha segnalato che la società proprietaria del chiosco risultava essere insolvente dei confronti dello Stato? Se lo avesse fatto era comunque possibile procedere all’approvazione del P.P.? Perché il Segretario Michelotti ha reso noto questo fatto solo successivamente all’approvazione definitiva del progetto rispondendo ad una interpellanza presentata dal Pdcs? Io credo che chi fa politica è chiamato a mettere i cittadini sullo stesso piano adoperandosi nel rispetto delle regole e leggi vigenti. In conclusione vorrei dire al Segretario Michelotti che “non è tanto quello che si dice di essere bensì quello che facciamo che ci qualifica...” e lei Segretario è questo: condono edilizio; abbattimento delle alberature senza la capita o la volontà di valutare opzioni alternative; nessun cantiere di rilievo aperto, viaggi all’estero per vedere opere mirabolanti prima annunciate poi ritrattate; continui approvazione di P.P. stralcio; interventi urbanistici primi di qualsiasi visione urbanistica complessiva; portali anti disabili ecc.. e siamo solo a metà legislatura….

Il Consigliere Stefano Canti


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