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Sviluppo, CSU: "Legge da cambiare"

14 giu 2017
Sviluppo, CSU: "Legge da cambiare"
“La legge sviluppo non tiene conto della realtà del nostro mercato del lavoro”. E’ questa l’obiezione di fondo che i segretari industria della CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, hanno rivolto ieri sera al governo durante la serata pubblica alla sala Montelupo di Domagnano.

Un forte richiamo alla realtà correlato da dati e da numeri. Il primo lo ha sottolineato Giorgio Felici: “Se guardiamo dentro al fenomeno della disoccupazione, la quota più rilevante è rappresentata dall’inattività femminile: su 1.300 disoccupati sammarinesi, oltre 900 sono donne. Per questo una risposta concreta e immediata alla disoccupazione interna si chiama decontribuzione di genere, strumento del resto già sperimentato con successo durante le crisi occupazionali del passato”.

La proposta del Governo invece punta ad aumentare del 6% il costo del lavoro per le aziende che assumono personale frontaliero. “E’ un meccanismo che introduce nuove disparità di trattamento tra i lavoratori - obietta Felici - un ritorno al passato che rischia di ostacolare i rapporti con l’Italia ed anche il percorso di avvicinamento all’Europa. E’ poi un costo aggiuntivo per le imprese, assai poco attrattivo di nuovi investimenti ”.

Un autogol diplomatico ed economico che avrà inoltre un “effetto domino negativo” sul nostro mercato del lavoro: “E’ evidente che questo aggravio di costi le aziende alla fine cercheranno di scaricarlo sulle spalle dei lavoratori. Di tutti i lavoratori: sammarinesi e frontalieri”.

Altri punti dolenti della quadro normativo sono la completa liberalizzazione delle assunzioni e gli incentivi a pioggia. E anche qui la CSU invita Esecutivo e maggioranza a cambiare rotta, tenendo conto dei dati della realtà. Enzo Merlini avverte che “liberalizzazione non è sinonimo di sburocratizzazione” e snocciola una serie di numeri: “Negli ultimi due anni le assunzioni di frontalieri sono state 2 mila e circa il 50 per cento hanno interessato qualifiche professionali molto basse. Questo nonostante il filtro dell’ufficio e della commissione lavoro, non oso quindi pensare cosa succederà domani nel caso venga introdotta una liberalizzazione tout court”. E’ evidente, insiste, che “un filtro in entrata deve rimanere e la richiesta di personale forense deve corrispondere ad un giusto inquadramento professionale dentro all’azienda”.

Per il segretario della Federazione Industria gli incentivi fiscali rivolti anche alle imprese che non fanno nuove assunzioni e non investono sono un capitolo della legge che fa passare un messaggio profondamente sbagliato: “Nel nostro Paese rimane un grande problema di accertamento dei redditi: il 50% delle società dichiara di avere perdite, il 30% redditi fino a 30.000 euro annui e solo il 20% oltre tale soglia, mentre le imprese individuali dichiarano imponibili medi pari a 25.000 euro annui. Con queste cifre vergognose proporre incentivi fiscali a pioggia è un messaggio devastante”.

I due segretari industria della CSU sono infine tornati alla carica sul nodo della stabilizzazione dei frontalieri. “Le regole e i diritti contrattuali - afferma Giorgio Felici- devono essere uguali per tutti. Questo per noi è un punto fermo: non è accettabile che a un lavoratore venga negato il tempo indeterminato solo perché abita a Cerasolo e non a Fiorentino”. Enzo Merlini parla di stabilizzazione “senza se e senza ma: “Nel progetto di legge si collega la stabilizzazione alla richiesta di rinegoziare con l’Italia la convenzione sugli ammortizzatori sociali. Una rivendicazione dal chiaro sapore ricattatorio, che avrà solo l’effetto di lasciare tutto com’è”.

Una scelta che contraddice l’intento del Governo di sostenere l’occupazione interna: “Negare ancora una volta la parificazione contrattuale tra frontalieri e sammarinesi- avvertono i segretari FLI-CSU - non rende certo più conveniente l’assunzione di sammarinesi e residenti. Al contrario: agevolerà le assunzioni forensi ”.

In estrema sintesi, le valutazioni della CSU sono le seguenti:

- Per incentivare nuovi investimenti nell’economia reale, occorre risolvere in primo luogo alcuni macro argomenti, come la credibilità e solidità del sistema creditizio e un bilancio dello Stato con i conti in ordine.

- Nel frattempo vanno favorite solo le imprese virtuose, richiamandole alle loro responsabilità, tra cui quella di pagare le tasse e quella di assumere in primo luogo i sammarinesi ed i residenti.

Il progetto di legge del Governo va nella direzione opposta.

Comunicato stampa CSU

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