Si è aperto con la recita della preghiera semplice di san Francesco, “Signore, fa di me uno strumento della tua pace” l’incontro interreligioso che ha visto i vescovi dell’Holy Land Coordination (Usa, Canada, Ue e Sud Africa) riunirsi oggi ad Haifa insieme a leader religiosi islamici, ebraici, drusi e bahai. Sono stati proprio questi ultimi ad ospitare l’incontro nel loro centro mondiale dove è sepolto il fondatore della fede monoteista Bahai, Siyyid Ali Muhammad Shirazi. Durante l’incontro, a turno, tutti i leader hanno richiamato l’urgenza per le fedi di “vivere insieme e conoscersi andando al di là delle diverse tradizioni, prendendosi cura del nostro pianeta” come detto dalla rabbino donna Naama Dafni-Kelen. Per l’emiro Muhammad Sharif Odeh “è importante che i tre popoli del libro, cristiani, ebrei e musulmani, si conoscano sempre di più, aprendo così le porte a tutte le creature di Dio”. Dal rabbino Metzeger è giunto l’appello al “mutuo rispetto e all’amore di Dio, del prossimo e dello straniero”. Il tema dell’accoglienza è stato ripreso anche dal musulmano Rashad Abo Alighaa: “Siamo tutti figli di Dio e dunque dobbiamo impegnarci per la fratellanza nel mondo, per il perdono e per la pace”. La delegazione drusa ha invitato le fedi a “praticare la tolleranza. Abbiamo molto in comune e tra queste cose l’insegnamento di Dio che ci invita a vivere in pace”. Il padre maronita Yousef Yakoub ha sottolineato che “le religioni devono stare al di sopra delle questioni politiche. I leader religiosi non sono membri di partito e non devono dare risposte ai problemi della politica. Così facendo si abbassano le tensioni. Dialogare è importante e l’impegno per la pace e la fratellanza coinvolge tutti”. I vescovi dell’Holy Land coordination (Hlc) in questi giorni stanno compiendo il loro tradizionale pellegrinaggio di solidarietà in Terra Santa. Oggi pomeriggio è previsto un incontro con gli studenti della università di Haifa.
Cs Sir
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