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Upr: bilancio, sparite nella nebbia alcune nostre proposte

19 apr 2016
Upr: bilancio, sparite nella nebbia alcune nostre proposte
Sono passati esattamente 4 mesi dall’approvazione della legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018” e sembrano spariti nella nebbia alcune proposte presentate da UPR.

Ricordiamo per memoria il Consiglio Grande e Generale ha approvato i seguenti articoli presentati da Unione :

art. 12 “Trasparenza degli Organi Istituzionali;

art. 43 “Riscossione sanzioni amministrative estere”

art. 58 “Rientro capitali esteri”

art. 57 “Testo coordinato in materia di agevolazioni fiscali”

In alcuni degli articoli approvati erano fissati dei termini temporali entro i quali effettuare gli interventi e per onestà dobbiamo precisare per l’art. 12 e 57 tali termini non sono ancora decorsi.

Tuttavia ci duole evidenziare come l’art. 58 “Rientro capitali esteri” sia rimasto lettera morta.

Riportiamo integralmente l’articolo per inquadrare meglio i termini della questione:



Art. 58

Rientro capitali esteri

1. Al fine di favorire il rientro dei capitali detenuti all’estero già inseriti nelle dichiarazioni dei

redditi degli anni precedenti all’entrata in vigore della presente legge, da parte di cittadini

sammarinesi o residenti, è avviato il progetto “Rientro capitali esteri”.

2. Il progetto “Rientro capitali esteri” sarà attivo per dodici mesi, dall’1 giugno 2016 al 31

maggio 2017, e ha come obiettivo la riallocazione nel sistema finanziario nazionale di capitali

detenuti all’estero.

3. Con decreto delegato sono stabilite le modalità di attuazione del progetto.

4. La normativa di cui al comma precedente dovrà prevedere le seguenti condizioni:

- aliquota fiscale specifica per la somma trasferita;

- periodo obbligatorio nel quale mantenere la giacenza delle somme trasferite presso il sistema

bancario della Repubblica di San Marino;

- cessazione immediata dei benefici di tale iniziativa in caso di diminuzione o trasferimento della somma prima della scadenza del periodo indicato.

5. Banca Centrale della Repubblica di San Marino e l’Ufficio Tributario dovranno emanare disposizioni applicative per regolare l’adesione a tale progetto nel rispetto delle normative vigenti in materia finanziaria e fiscale.

6. La Segreteria di Stato per le Finanze dovrà, trascorso il termine, predisporre una relazione

sugli effetti del provvedimento.



E’ nostra intenzione favorire il rientro nel sistema bancario nazionale dei capitali detenuti all’estero da parte di cittadini o residenti.

In un momento in cui la raccolta bancaria continua a scendere a causa di provvedimenti di autorità ci sembra naturale tentare di riportare nelle banche della Repubblica di San Marino, su base volontaria, i capitali sammarinesi detenuti all’estero.



Nicola Selva coordinatore UPR:



“ In un momento in cui il sistema è aggredito dall’esterno e ci sono grandi difficoltà rilanciare l’economia ci saremmo aspettati che questo provvedimento fosse in cima alla lista degli atti della finanziaria 2016. Incentivare il rientro nel sistema finanziario sammarinese delle somme detenute all’estero era e è un atto che ritengo importante e che può dare un piccolo contributo alla solidità del sistema. Da stime non ufficiali si parla di centinaia di milioni di euro allocati all'estero. Per un sistema con le dimensioni di circa 7 miliardi di euro non sono noccioline da sottovalutare. C’è poi un ulteriore aspetto. La reazione che uno stato può compiere rispetto a atti posti in essere da altre nazioni che tentano di riportare in patria capitali ora nel sistema bancario sammarinese. Per anni ci siamo limitati a attendere gesti di amicizia protettrice. Lo scenario è completamente cambiato e San Marino ha scelto da tempo la strada del rispetto degli standard internazionali. A questo punto è necessario fare i massimi sforzi affinché il sistema possa essere sostenuto con un’operazione che ha una duplice valenza che travalica il mero aspetto finanziario. C’è in gioco la definizione di come nel futuro intendiamo sviluppare la nostra sovranità e di come vogliamo affermare i nostri diritti di nazione a fronte di atti di stati più grandi del nostro. Non si possono fare sconti o procedere per tentativi. UPR ha tentato con questo provvedimento di dare un piccolo contributo. Ora al governo la responsabilità di realizzarlo."

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