Ci sono argomenti molto rilevanti sui quali è necessario intervenire nuovamente vista l’importanza che rivestono per il nostro Paese e per tutti i suoi cittadini.
UPR due giorni fa ha chiesto un intervento del Governo per chiarire in modo definitivo la vicenda Torre d’Avorio.
E’ nostra opinione che su un tema così importante di politica estera, vi dovesse essere una risposta immediata pretendendo chiarimenti definitivi dalla Repubblica d’Italia ed elevando l’accaduto ad una questione di politica estera a cui devono corrispondere risposte di politica estera.
UPR considera la difesa dell’interesse nazionale un argomento sul quale la politica deve fare sistema e soprattutto dare in modo corale risposte verso l’esterno, mostrando ai cittadini come la Sovranità e le prerogative nazionali sono difese anche con azioni incisive.
Purtroppo questo al momento non è avvenuto. Il Governo prova a mostrare i muscoli – o forse i muscoletti – con una nota indirizzata all’Italia.
Nessuna comunicazione è stata data ai Gruppi Consiliari o ai componenti della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri. Le poche notizie sono trapelate dagli organi di stampa o da qualche Parlamentare italiano a cui non si capisce come siano arrivate informazioni ignote ai componenti del Consiglio Grande e Generale.
Se si intende fare un salto di qualità nelle Relazioni Internazionali, come Governo e maggioranza ultimamente si ostinano a dichiarare, prendendo la strada dell’internazionalizzazione, ci sono pratiche semplici che non possono essere ignorate.
Non si possono tenere all’oscuro i componenti delle Istituzioni Sammarinesi su atti così rilevanti effettuati dal Governo. Non si può pensare che la politica faccia sistema solo quando Governo e maggioranza sono nei guai fino al collo.
C’è un metodo di amministrare che non appartiene a questo Governo e maggioranza. C’è un sistema di condivisione delle informazioni che in tutte le democrazie evolute funziona tranne che a San Marino. C’è un modo di concepire le Relazioni Internazionali che non può essere ricondotto solo alle situazioni di criticità, ma si sviluppa sistematicamente.
UPR gestirebbe le cose in modo differente, sia verso l’esterno, sia nelle relazioni fra Istituzioni e componenti politiche.
La Commissione Permanente Affari Esteri dovrebbe essere un luogo in cui trattare queste comunicazioni e non solo un ambito deputato alla concessione delle residenze.
Qualche giorno fa abbiamo appreso anche della decisione da parte del Congresso di Stato di ritirare la candidatura della Repubblica di San Marino a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2021 -2022. Decisione presa in solitario dal Governo, senza informare nessuno, ma sarebbe invece opportuno capire le motivazioni di tale scelta.
“Faccio questo inciso – afferma il Coordinatore UPR Nicola Selva – poiché la Sovranità non è un concetto astratto da richiamare solamente durante qualche discorso ufficiale, bensì è un elemento rilevante per il mio Movimento, a cui dare sostanza e concretezza con atti ben precisi.
Atti che il Governo non è capace di fare. Le Istituzioni Sammarinesi sosterranno le centinaia di cittadini a cui da parte di Autorità estere sono stati chiesti chiarimenti sulle loro transazioni finanziarie?
Oppure nell’epoca della collaborazione internazionale San Marino è un Paese che ha i propri cittadini schedati dalle Autorità di uno Stato estero, il quale in ogni momento può accedere alle nostre informazioni personali?
Il concetto di privacy su cui in alcuni Stati si stanno conducendo battaglie formidabili proprio in questi giorni, sembra sfuggire al nostro potere pubblico, nel momento in cui si relaziona con Stati esteri.
La difesa dei diritti dei cittadini che hanno utilizzano reti e infrastrutture estere per effettuare o ricevere pagamenti non è un dettaglio o una banalità per Unione per la Repubblica.
Fa molto male che il giorno prima di una solenne cerimonia per la Repubblica di San Marino in cui si celebra una delle massime ricorrenze per la nostra Sovranità, i cittadini si ritrovino confusi e indifesi verso un atto di un’Autorità estera.
Provo rabbia come componente del Consiglio Grande e Generale e responsabile di una Forza politica per non avere avuto alcun tipo di informazione su questo tema dalle Autorità di Governo. Informazioni non ricevute ne da me ne da altri consiglieri UPR, bensì si facci parte di Organismi Istituzionali della Repubblica di San Marino.
A questo punto la visita a Roma, se ci sarà, sarà solo un dettaglio, l’ennesimo di una storia che non promette nulla di buono”.
Unione per la Repubblica
UPR due giorni fa ha chiesto un intervento del Governo per chiarire in modo definitivo la vicenda Torre d’Avorio.
E’ nostra opinione che su un tema così importante di politica estera, vi dovesse essere una risposta immediata pretendendo chiarimenti definitivi dalla Repubblica d’Italia ed elevando l’accaduto ad una questione di politica estera a cui devono corrispondere risposte di politica estera.
UPR considera la difesa dell’interesse nazionale un argomento sul quale la politica deve fare sistema e soprattutto dare in modo corale risposte verso l’esterno, mostrando ai cittadini come la Sovranità e le prerogative nazionali sono difese anche con azioni incisive.
Purtroppo questo al momento non è avvenuto. Il Governo prova a mostrare i muscoli – o forse i muscoletti – con una nota indirizzata all’Italia.
Nessuna comunicazione è stata data ai Gruppi Consiliari o ai componenti della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri. Le poche notizie sono trapelate dagli organi di stampa o da qualche Parlamentare italiano a cui non si capisce come siano arrivate informazioni ignote ai componenti del Consiglio Grande e Generale.
Se si intende fare un salto di qualità nelle Relazioni Internazionali, come Governo e maggioranza ultimamente si ostinano a dichiarare, prendendo la strada dell’internazionalizzazione, ci sono pratiche semplici che non possono essere ignorate.
Non si possono tenere all’oscuro i componenti delle Istituzioni Sammarinesi su atti così rilevanti effettuati dal Governo. Non si può pensare che la politica faccia sistema solo quando Governo e maggioranza sono nei guai fino al collo.
C’è un metodo di amministrare che non appartiene a questo Governo e maggioranza. C’è un sistema di condivisione delle informazioni che in tutte le democrazie evolute funziona tranne che a San Marino. C’è un modo di concepire le Relazioni Internazionali che non può essere ricondotto solo alle situazioni di criticità, ma si sviluppa sistematicamente.
UPR gestirebbe le cose in modo differente, sia verso l’esterno, sia nelle relazioni fra Istituzioni e componenti politiche.
La Commissione Permanente Affari Esteri dovrebbe essere un luogo in cui trattare queste comunicazioni e non solo un ambito deputato alla concessione delle residenze.
Qualche giorno fa abbiamo appreso anche della decisione da parte del Congresso di Stato di ritirare la candidatura della Repubblica di San Marino a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2021 -2022. Decisione presa in solitario dal Governo, senza informare nessuno, ma sarebbe invece opportuno capire le motivazioni di tale scelta.
“Faccio questo inciso – afferma il Coordinatore UPR Nicola Selva – poiché la Sovranità non è un concetto astratto da richiamare solamente durante qualche discorso ufficiale, bensì è un elemento rilevante per il mio Movimento, a cui dare sostanza e concretezza con atti ben precisi.
Atti che il Governo non è capace di fare. Le Istituzioni Sammarinesi sosterranno le centinaia di cittadini a cui da parte di Autorità estere sono stati chiesti chiarimenti sulle loro transazioni finanziarie?
Oppure nell’epoca della collaborazione internazionale San Marino è un Paese che ha i propri cittadini schedati dalle Autorità di uno Stato estero, il quale in ogni momento può accedere alle nostre informazioni personali?
Il concetto di privacy su cui in alcuni Stati si stanno conducendo battaglie formidabili proprio in questi giorni, sembra sfuggire al nostro potere pubblico, nel momento in cui si relaziona con Stati esteri.
La difesa dei diritti dei cittadini che hanno utilizzano reti e infrastrutture estere per effettuare o ricevere pagamenti non è un dettaglio o una banalità per Unione per la Repubblica.
Fa molto male che il giorno prima di una solenne cerimonia per la Repubblica di San Marino in cui si celebra una delle massime ricorrenze per la nostra Sovranità, i cittadini si ritrovino confusi e indifesi verso un atto di un’Autorità estera.
Provo rabbia come componente del Consiglio Grande e Generale e responsabile di una Forza politica per non avere avuto alcun tipo di informazione su questo tema dalle Autorità di Governo. Informazioni non ricevute ne da me ne da altri consiglieri UPR, bensì si facci parte di Organismi Istituzionali della Repubblica di San Marino.
A questo punto la visita a Roma, se ci sarà, sarà solo un dettaglio, l’ennesimo di una storia che non promette nulla di buono”.
Unione per la Repubblica
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