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Upr su esiti referendari: nessuna traccia dell'iniziativa legislativa per recepirli

6 giu 2016
Upr San Marino
Upr San Marino
In questo stentato inizio di estate, c’è qualcosa che non torna nella nostra piccola Repubblica.
A 3 settimane dalla celebrazione dei referendum ancora non c’è traccia dell’iniziativa legislativa con la quale il Congresso di Stato dovrebbe recepire l’esito dei 3 quesiti propositivi.
Il tempo non manca, ci sono ancora 5 mesi e 1 settimana per svolgere l’iter previsto, ma vista l’importanza politica dei temi in gioco, ci saremmo aspettati almeno l’avvio di un confronto Istituzionale per capire come il Governo intenda muoversi su quorum, preferenza e stipendi.
A parte le poche dichiarazioni di alcune forze di Governo, tra l’altro un po’ diverse rispetto la decisione manifestata dai cittadini, ci pare che sull’argomento regni il più assoluto silenzio.
Silenzio che vige anche su altri punti dell’agenda politica, come se il Governo avesse acceso il “pilota automatico” per il fine legislatura.
Il Governo non parla più dello stato della liquidità del bilancio pubblico.
Lo stato del sistema finanziario è un non argomento di cui non parlare, in attesa di non si sa quali decisioni.
Ci piacerebbe capire se qualcuno nel Congresso di Stato ha la percezione di quanto sta accadendo a San Marino ed in Europa.
In queste settimane, per la prima volta nella storia del nostro Paese, un Istituto di credito in gestione ordinaria ha avviato una ristrutturazione interna con riduzione del personale senza che nessuno spendesse una parola. Probabilmente ne seguiranno altre nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, senza che il Governo manifesti se ha un piano per sostenere il settore finanziario evitando così che decine di posti di lavoro vadano persi.
UPR rileva una situazione “potenzialmente esplosiva” senza voler fare demagogia, ma limitand0si a leggere i bilanci delle banche ed esaminare il dato della raccolta bancaria al 31 dicembre 2015.
“Spariti” in 9 mesi quasi 700 milioni di raccolta, esenzioni fiscali e crediti di imposta a “livelli stellari” mettono di fatto il settore bancario fuori dalla condizione di contribuire in modo sostanziale con imposte al bilancio pubblico.
A ciò aggiungiamo la situazione della Pubblica Amministrazione. La forbice fra pubblico e privato non solo non si riduce, ma sta aumentando.
Stabilizzazione per centinaia di dipendenti, operazioni di riorganizzazione discutibili, come ad esempio l’istituzione di Poste San Marino S.p.A. o la guerra sotterranea all’ISS fra Direttore Generale e struttura.
Ci sarebbe tanto altro da dire, ma non vorremmo essere tacciati in questo strano e imbarazzato silenzio, di inneggiare allo sfascio o allarmare il paese pronto ad iniziare le ferie estive.
In ogni cosa però c’è un senso.
La stele con l’orologio del countdown per i giochi dei piccoli Stati 2017 è l’emblema della condizione del Paese.
Si ambisce ad obbiettivi mirabolanti lanciati da improvvisati tedofori governativi che inneggiano allo sport e alla rinascita e poi si scopre che un giorno – anche a San Marino – è fatto di 24 ore.

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