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Upr: va affrontata la questione carburanti

18 mag 2015
Upr: va affrontata la questione carburanti
Le legittime rivendicazioni manifestate dai gestori di pompe di carburante ci danno l’opportunità di tornare su un tema molto caro all’Unione per la Repubblica: il prezzo del carburante.
UPR ha già dalla scorsa legislatura espresso l’esigenza di definire una politica tariffaria nazionale per il prezzo del carburante nella Repubblica di San Marino.
Ci pareva e ci pare, tuttora anacronistico applicare un accordo bilaterale stipulato con la Repubblica d’Italia negli anni settanta, epoca in cui non vigeva un regime di prezzi liberi di carburante alla pompa e in più – aggiungiamo noi – l’Unione Europea non aveva emesso una direttiva per gli Stati membri che fissa imposizione fiscale e aliquote per definire il prezzo dei carburanti.
UPR ha presentato emendamenti a tutte le leggi finanziarie degli ultimi 3 anni su questo tema e quest’anno abbiamo aggiunto un ulteriore argomento: l’introduzione nella normativa sammarinese della Direttiva 2014/94 “sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi”.
Se l’Unione Europea ha deciso di avviare un piano pluriennale con investimenti al fine di ridurre la dipendenza dal carburante fossile e preservare l’ambiente, ci sembrava logico che anche San Marino seguisse tale percorso – anche in considerazione del negoziato in corso con la UE.
Invece, in piena operazione nostalgia, siamo fermi agli anni settanta, nel senso letterale del termine. Prezzo del carburante inchiodato a un accordo anacronistico e non rispettoso della Sovranità, idee poche e confuse con la sola SMAC Card a tentare di dare un minimo di concorrenzialità ai distributori.
Ma a giudizio di UPR non basta, o perlomeno è uno strumento per aggirare in modo maldestro il problema, crea notevoli criticità ai gestori (soprattutto da quanto è utilizzata come mezzo per la certificazione dei ricavi).
Il tema deve essere a nostro giudizio affrontato con equilibrio e decisione.
Dispiace che nella Legge 2014/2019 all’art. 52 “Approvvigionamento diretto di gas naturale” Governo e maggioranza hanno trovato tempo e voglia di affrontare un tema accessorio rispetto alle problematiche del carburante e per l’ennesima volta abbiano respinto le proposte presentate da UPR per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni comunitarie e soprattutto iniziare in modo serio a percorrere la strada dei combustibili alternativi, come la UE ha stabilito.
Ma forse ci stiamo sbagliando noi, proponendo politiche troppo vicine all'Unione Europea, al rispetto dell'ambiente, alla difesa della sovranità, meglio restare ancorati agli anni settanta in piena operazione nostalgia, non si sa mia che venga fuori prima o poi qualche nuova sorpresa.

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