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Usc: le richieste da condividere con la politica

10 nov 2016
Usc: le richieste da condividere con la politica
Usc: le richieste da condividere con la politica
Con l’avvicinarsi del 20 novembre, giorno in cui si terranno le elezioni politiche per il rinnovo del C.G.G e conseguenzialmente del nuovo Governo, la USC, ritiene opportuno che tutta la categoria del Commercio e Turismo venga informata sulle richieste che sono state trasmesse a tutte le coalizioni che hanno accettato di incontrare le associazioni OSLA – USC – USOT confederate sotto la sigla IUS.
Dopo aver concluso il giro di confronto culminato con l’incontro congiunto fra IUS e tutti i partiti politici, la USC dovendo constatare le divaricazioni fra ciò che ci sembrava condiviso, rispetto alle dichiarazioni successive apparse sulle stampa, ritiene opportuno che tutta la categoria debba essere informata sul contenuto delle richieste/proposte della USC affinché ogni operatore possa maturare un orientamento di scelta appropriata per il futuro politico del Paese e per la propria continuità operativa.
Di seguito pubblichiamo il documento integrale che potrà essere oggetto di dibattito, durante la serata già annunciata dallo IUS, che avrà luogo giovedì 17 novembre prossimo, alle ore 21:00 presso la sala Montelupo di domagnano.

COMMERCIO E TURISMO.
PROPOSTE ELABORATE DA U.S.C. (Unione Sammarinese Commercio e Turismo)
Valgono anche in questo caso le condizioni generali sopra esposte, che vanno tradotte in politiche di settore in grado di incrementare questa componente economica insostituibile.
In previsione della prossima legislatura il comparto commercio chiede semplificazione e incoraggiamento, partendo da alcuni punti imprescindibili per i quali avviare fin da subito un tavolo di confronto, in particolare:
1) Stesso trattamento fiscale e contributivo per i titolari di licenza commerciale al dettaglio individuale, come per ogni altro lavoratore.

2) Dopo l’introduzione della riforma fiscale attraverso la quale si è inquadrato il giro d’affari delle piccole attività individuali, al fine dell’alleggerimento degli adempimenti burocratici sarebbe necessario il ripristino del sistema forfettario che permetterebbe sia un risparmio di tempo all’operatore sia economicità della pubblica amministrazione.

3) Perfezionamento della legge sulla rappresentatività in cui è insita una visione mortificante ed emarginante che non può essere ignorata e tollerata.

4) Rivisitazione di tutti gli oneri burocratici che possono essere facilmente alleggeriti per produrre economicità alle imprese e liberare risorse umane nella pubblica amministrazione.
Un esempio per tutti: la validità trimestrale del certificato di vigenza.

5) Fra le semplificazioni da risolvere va affrontato l’annoso problema dei crediti vantati dall’operatore nei confronti del debitore. Alcuni paesi europei hanno adottato il sistema semplice ed efficace che permette all’operatore creditore di interessare l’ufficio preposto al rilascio della licenza d’esercizio, il quale intima al debitore di saldare il suo debito pena il ritiro della licenza. E’ facile comprendere che il nostro sistema è dispendioso e lungo, spesso l’imprenditore si trova nell’impossibilità di recuperare il credito che ricade fra i costi di gestione con conseguente perdita di competitività.


6) In data 27 luglio 2016 sono state depositate presso la Segreteria della Ecc.ma Reggenza oltre 2000 firme che attendono risposta, accompagnate da un testo che qui riproponiamo alla politica perché si adoperi e proceda affinché il combinato disposto normativo costituito dalla Legge n. 166 del 2013, art. 100, comma 3 e dal Decreto Delegato n. 176 del 2014, che ha istituito la così detta “Smac Card fiscale” quale strumento di accertamento telematico dei ricavi per gli operatori economici, venga abrogato o idoneamente modificato al fine di prevedere e regolare un sistema di accertamento fiscale che non rischi di ledere, a differenza di quello previsto dalla succitata normativa, il diritto alla privacy del consumatore e alla riservatezza aziendale dell’operatore economico, che non limiti la libertà di spesa del consumatore-contribuente, che non aumenti i costi, i disagi operativi e burocratici dell’operatore economico e del consumatore, che non deprima lo sviluppo dell’intera economia sammarinese. Si chiede pertanto di sostituire l’attuale sistema di accertamento, così detto “Smac Card fiscale”, con il sistema dell’invio mensile dei ricavi già utilizzato nel corso dell’anno 2014 e previsto dalla Legge n. 166 del 2013, art. 148, comma 7, fino a quando non saranno individuate soluzioni alternative condivise con le associazioni di categoria e dei consumatori.

7) Mantenimento del sistema monofase non trascurando la riflessione che la monofase ha sempre rappresentato un introito certo per lo Stato.

8) Abolizione delle discriminanti prodotte dalle leggi di incentivi per i nuovi investimenti che si traducono in sperequazione sleale, nei confronti delle imprese già strutturate, appesantite da costi fisiologici.

9) Fra le proposte delle quali deve tenere conto il programma turistico commerciale va data particolare attenzione a:
Sviluppare attraverso i consolati e le ambasciate di San Marino, con maggiore attenzione verso quelle aree di nuova ricchezza, il consolidamento di rapporti con i maggiori tour operator esistenti.
Concordare con l’ente turismo il rispetto della calendarizzazione degli eventi per evitare sovrapposizione degli stessi sul territorio, al fine di garantire una piena fruibilità e successo. Ribadiamo i contenuti del documento che le associazioni oggi confederate sotto la sigla IUS avevano già presentato alla Spett.le Segreteria al Turismo ed al Congresso di Stato in data 17 giugno 2013.

10) Affrontare senza ipocrisie la creazione di un casinò stile Montecarlo nel centro storico, con locali d’intrattenimento per garantire frequentazioni tutto l’anno.

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