Usc. Un modello di crescita miseramente fallito!

Usc. Un modello di crescita miseramente fallito!.

Unione Sammarinese Commercio e Turismo ritiene che le riforme debbano essere basate sull’analisi del reale e concreto stato dell’arte evitando di soffermarsi su “annunci” di parte. Da tempo si va dicendo che ad oggi mancano all’appello circa mille milioni di euro (1 miliardo) nelle casse dello Stato a causa delle riforme, o “non riforme”, degli ultimi 20 anni. E’ come se lo Stato avesse “permesso/concesso” ad ogni singola azienda, per gentile concessione legislativa, di non versare circa 10mila euro all’anno fra imposte tasse e contributi negli ultimi 20 anni. In teoria non dovrebbe essere così ma a pensarci bene crediamo sia opportuno “commettere” questo “peccato” del pensar male! L’annoso problema delle disparità di trattamento, che da sempre stiamo denunciando, nasce nel momento in cui si permette, ad esempio, anche ad una sola azienda su dieci di non versare 100mila euro all’anno a scapito di altre nove aziende, in quanto, il risultato è sempre lo stesso, un mancato versamento nelle casse dello Stato/Collettività di 1 miliardo in 20 anni. Cosa non ha funzionato e non sta funzionando nel nostro sistema Paese? Solo rispondendo a questa domanda si potrà dare nuovo impulso al nostro sistema economico perché solo attraverso un’attenta analisi dei dati si potranno attuare le tanto “sbandierate” riforme come, ad esempio, quella previdenziale, dove mancano all’appello, per gentile concessione legislativa, decine di milioni all’anno di mancati versamenti di contributi; come la riforma IGR dove, di fatto, si è fatto credere che sarebbe stato assolto ogni accertamento di ricavi o ricchezze in possesso di ogni individuo; dove la maggior parte di monofase versata viene erosa da “particolari” rimborsi. Tutto lecito? Può essere, ma nelle casse dello Stato cosa rimane da impiegare e mettere a disposizione per la collettività soprattutto adesso che il tempo è oltre la data di “scadenza”? In attesa che la giustizia possa far luce sui responsabili che hanno saccheggiato il Paese, a nostro avviso, dobbiamo immancabilmente correggere tutti i “permissivismi di convenienza” (per qualcuno o per pochi) manifestati attraverso la concessione di sgravi sia contributivi che fiscali perché, diversamente, sarebbe come continuare a far trasfusioni di sangue ad un malato senza chiedersi dove sia l’origine dell’emorragia. Un secchio bucato da decenni! Presumibilmente, a nostro avviso e senza presunzione di fare i conti in tasca a nessuno ma con l’intento di analizzare solo lo stato dell’arte, lo Stato, mediante leggi/decreti di ogni genere ha concesso, e pare stia concedendo a molti ma non a tutti, di non versare più o meno circa 100 milioni all’anno. Sarà vero? Crediamo veramente che la ripartenza si possa attuare seguendo questi principi e, sempre con gli stessi principi, si vorrebbero emanare altre riforme? In sintesi, riteniamo doverosa e necessaria un’attenta analisi da parte di tutta la politica e di tutte le organizzazioni o parti sociali abbandonando “l’amnesia cronica” che si sta protraendo da decenni e in ogni legislatura. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, i numeri parlano molto chiaramente e sono inequivocabili. Prima di ogni riforma vanno corretti totalmente gli spaventosi errori del passato perpetrati da parte di tutti. Riteniamo inaccettabile che si continui a permettere di non versare decine di milioni di euro all’anno nelle casse dello Stato. Il modello di crescita del nostro Paese è miseramente fallito, saremo in grado di costruire un nuovo modello basato sul diritto, sull’equità e sulla trasparenza rivolto alle imprese e alla collettività?

Usc

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