E’ da inizio anno che la nostra organizzazione – e sottolineiamo esclusivamente la nostra organizzazione – porta all’attenzione dell’opinione pubblica il problema del destino dei dipendenti del “Casale la Fiorina”.
L’imminente unione della struttura con la Casa di Riposo ISS, infatti, pone molti interrogativi circa il futuro di questi lavoratori e, dato che il fabbisogno ISS è ancora in definizione, è imprescindibile stabilire quali e quante risorse umane destinare alla futura struttura accorpata, considerando che ai tavoli ufficialmente si è già parlato di esuberi di personale.
Visto che stiamo parlando di quasi 50 lavoratori e rispettive famiglie, crediamo sia necessario discuterne per tempo, cercando di individuare tutte le soluzioni possibili per evitare l’ennesima pesante perdita di posti di lavoro.
A inizio febbraio abbiamo inviato al Congresso di Stato e al Comitato Esecutivo ISS la richiesta di avviare subito un confronto per affrontare la tematica, corredata dalla raccolta firme che abbiamo promosso presso il “Casale la Fiorina” alla quale hanno aderito quasi tutti i dipendenti: ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti, ancora nessuna risposta, soprattutto dal Governo che, a quanto pare, preferisce fare finta di niente, consapevole che si troverà a gestire l’ennesima “patata bollente”.
A questo punto anche i lavoratori sono liberi di fare le proprie scelte e di progettare un futuro alternativo, consapevoli di un destino che si preannuncia essere difficile e di cui sembra interessi pressoché niente a nessuno.
La Segreteria USL
L’imminente unione della struttura con la Casa di Riposo ISS, infatti, pone molti interrogativi circa il futuro di questi lavoratori e, dato che il fabbisogno ISS è ancora in definizione, è imprescindibile stabilire quali e quante risorse umane destinare alla futura struttura accorpata, considerando che ai tavoli ufficialmente si è già parlato di esuberi di personale.
Visto che stiamo parlando di quasi 50 lavoratori e rispettive famiglie, crediamo sia necessario discuterne per tempo, cercando di individuare tutte le soluzioni possibili per evitare l’ennesima pesante perdita di posti di lavoro.
A inizio febbraio abbiamo inviato al Congresso di Stato e al Comitato Esecutivo ISS la richiesta di avviare subito un confronto per affrontare la tematica, corredata dalla raccolta firme che abbiamo promosso presso il “Casale la Fiorina” alla quale hanno aderito quasi tutti i dipendenti: ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti, ancora nessuna risposta, soprattutto dal Governo che, a quanto pare, preferisce fare finta di niente, consapevole che si troverà a gestire l’ennesima “patata bollente”.
A questo punto anche i lavoratori sono liberi di fare le proprie scelte e di progettare un futuro alternativo, consapevoli di un destino che si preannuncia essere difficile e di cui sembra interessi pressoché niente a nessuno.
La Segreteria USL
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