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Vaccinare chi assiste i nostri cari

23 mar 2021
Vaccinare chi assiste i nostri cari

All’inizio della campagna vaccinale contro il COVID, partita a San Marino con un certo ritardo rispetto ad altri paesi, sono rimasto stupito dal fatto che non si fosse provveduto ad organizzare in anticipo le priorità e le liste dettagliate di vaccinazione. Ho pensato che, a quanto pare, è tipico del nostro paese inseguire i problemi invece di organizzarsi per prevenirli. Il caos prenotazioni delle prime settimane ha confermato la mia sensazione: sistema informatico obsoleto e inefficiente, numeri di telefono irraggiungibili, doppie, triple quadruple prenotazioni di persone in preda all’ansia. L’idea che mi ero fatta era che si sarebbe dovuto dare la precedenza al personale sanitario e sociosanitario, agli anziani, alle persone con importanti patologie e a tutte le persone che convivono con loro 24 ore al giorno, quelle che comunemente vengono chiamate badanti ma che in realtà si definiscono assistenti anziani, malati o disabili.

Questo per almeno tre motivi: sono persone che, vivendo a stretto contatto con loro, rischiano in prima persona di contagiare i più fragili; in caso di contagio e malattia gli assistenti dovrebbero stare in isolamento (dove?) per almeno 2/3 settimane lasciando sole le persone che accudiscono ed è facile immaginare quali tragedie ne potrebbero derivare; se vogliamo fare i conti della serva, se si ammalano il nostro servizio sanitario deve giustamente curarli a fronte di parziali contributi versati. Ero quindi convinto che per logica si dovesse vaccinare contemporaneamente l’anziano e/o il disabile assieme al proprio assistente creando una bolla di sicurezza nella casa. Ciò non è successo. E non so se per una precisa scelta di politica sanitaria, oppure di politica e basta, oppure solo per sciatteria e negligenza. Da almeno tre settimane chiedo informazioni a tutti i numeri ed indirizzi email disponibili ma ad ora nessuno è riuscito a darmi informazioni attendibili compreso il Cup. Ogni ufficio o servizio risponde che non ha notizie, che non è suo compito, che non ha disposizioni in materia. Da qualche giorno c’è la possibilità di prenotare per la vaccinazione le persone della fascia d’età 60/65 anni quindi presumo che gli/le assistenti compresi/e in questa fascia possano prenotarsi in quel modo. E per quelli più giovani che si fa? Si aspetta la rispettiva fascia? Il quel caso qualcuno dovrà aspettare probabilmente ancora molti mesi, con tutti i rischi che ciò comporta.

Post scriptum Per puro caso pochi minuti fa Luca Bottura ha pubblicato sul suo sito un articolo sullo stesso argomento utilizzando, ovviamente, parole migliori delle mie. Ne riporto qui uno stralcio: Per questo, anche per questo (io in realtà mi sarei comportato allo stesso modo pure prima) chi poteva permetterselo ha preferito lasciare a casa i propri vecchi. Come ho fatto io. Che non sono un caregiver, ma un figlio che quando può assiste la propria madre. Non sempre. Dunque ne affida i destini, quando non presente, a una persona. Moldava. Assunta regolarmente. Non vaccinata. Questa persona esce talvolta di casa, ovviamente proteggendosi. Ma, non so voi, ho fior di amici che si sono ammalati pur rispettando tutte le norme. Dunque non è impossibile che possa contagiarsi. Ma a quelle come lei non è riservata alcuna priorità. Cioè: alcune Regioni inseriscono le badanti tra le figure ricomprese nel nucleo familiare. Molte no. Nella mia, una con la Sanità d’avanguardia, la risposta a specifica domanda è stata: “Non lo sappiamo”. L’occasione mi è dunque grata per significare, a mio modesto parere, cosa osti a questo piccolo gesto di civiltà. La consapevolezza di altre e prevalenti esigenze? No. Semplice disorganizzazione? Fuochino. Responsabilità a livello centrale? Fuoco. A mio modesto parere osta il fatto che sarebbe impopolare anteporre un qualunque straniero, anche quello che accudisce i nostri vecchi, a un qualunque italiano. Così, magari, finisce che, per non creare problemi a quelli di #primagliitaliani, o più semplicemente a non prendere una decisione che risulterebbe impopolare solo per chi non abbia mai convissuto con questa fatale evenienza della vita, a prendersi il covid sono #primaimoldavi. Subito dopo, però, magari arrivano i nostri nonni non ancora vaccinati. 

Anselmo Pelliccioni


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