Logo San Marino RTV

Un Vertice mondiale si occupa della promozione di società inclusive

30 nov 2016
Un Vertice mondiale si occupa della promozione di società inclusive
La costruzione di società inclusive richiede un profondo cambiamento di mentalità, ha dichiarato la Baha’i International Community (BIC) in un discorso pronunciato durante il recente Vertice mondiale su religione, pace e sicurezza che ha avuto luogo dal 23 al 25 novembre a Ginevra nel Palazzo delle Nazioni Unite.

Sostenuta dall’Unione Europea e dal governo della Spagna, la manifestazione è stata co-organizzata dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la prevenzione del genocidio e la responsabilità di proteggere e dall’Associazione internazionale per la difesa della libertà religiosa. Si è parlato del ruolo e dell’importanza della libertà religiosa nella prevenzione dell’estremismo violento e dei crimini atroci e si è esaminato il rapporto fra loro.

Fra i partecipanti c’erano il Consigliere speciale dell’ONU per la prevenzione del genocidio, Adama Dieng; il Consigliere anziano del Fondo per le popolazioni delle Nazioni Unite, Azza Karam; l’Ambasciatore dell’Alleanza delle civiltà, Ministro degli affari esteri e della cooperazione della Spagna, Belen Alfaro Hernandez e l’Inviato speciale dell’Unione Europea per la promozione della libertà di religione e delle convinzioni personali al di fuori dell’Unione Europea, Jan Figel.

Rivolgendosi alla platea, Diane Ala’i, rappresentante della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha parlato del ruolo critico che la leadership religiosa può svolgere nella formazione di una mentalità inclusiva e tollerante. «La costruzione di società pacifiche e la salvaguardia della libertà di religione e di credo dipendono dalla rinuncia alle pretese di esclusività e di finalità da parte dei capi religiosi», ha detto.

La signora Ala’i ha anche discusso l’importanza di coltivare l’unità tra le varie popolazioni. «Non basta vivere l’uno accanto all’altro», ha spiegato. «I seguaci delle varie fedi devono imparare a vivere insieme».

«Stiamo scoprendo», ha proseguito, «che il servizio collettivo per il bene comune è molto utile per dissipare le incomprensioni interpersonali».

Parlando dell’esempio della risposta della comunità baha’i in Iran a una persecuzione sponsorizzata dallo stato, ha spiegato: «La comunità è stata in grado di contribuire al cambiamento dei cuori e delle menti del Paese attraverso la sua resilienza costruttiva a fronte di decenni di oppressione, lavorano a fianco dei suoi concittadini per il miglioramento della società iraniana.

«Nel suo approccio costruttivo al cambiamento sociale, la comunità ha visto negli ultimi anni un crescente aumento del supporto da parte dei concittadini iraniani all’interno e all’esterno del Paese».


Per leggere l’articolo in inglese on-line, visualizzare le fotografie e accedere ai link si vada a: http://news.bahai.org/story/1140

Riproduzione riservata ©