Violenza sulla donne, solo con l'impegno di tutta la società si può sconfiggere
In generale stiamo assistendo ad un preoccupante incremento di episodi di violenza e ci si indigna di fronte a tanta brutalità; si svolgono convegni, manifestazioni silenziose di piazza e si versano fiumi di parole, si rinnovano sentimenti di solidarietà verso le vittime della violenza, ma tutto questo è sufficiente per impedire azioni malvagie? Cosa si può fare per contrastare questa impennata di violenza che colpisce in primo luogo le donne?
A San Marino l’Authority per le Pari Opportunità ha istituito dei punti di ascolto per le donne ai quali potersi rivolgere in caso di necessità e ben sappiamo che “violenza” non è solo quella carnale, ma è anche quella che ferisce la sfera emotiva e psicologica, fino a determinarne gravi stati di malessere e sofferenza. Violenza sono anche gli atti di bullismo nelle scuole, violenza è quella subita dai minori, dagli anziani e anche da uomini.
La violenza è terribile sotto qualsiasi forma essa si manifesti, e chiunque siano le sue vittime. Ma chi sono le persone che praticano la violenza, compresi i ragazzi che commettono atti di bullismo verso i coetanei? Sono persone generalmente disturbate, a volte dedite all’alcool, prepotenti e vigliacche che esercitano il loro potere su chi reputano debole; in realtà i più deboli sono proprio loro, perché si esaltano ascoltando la pubblicità negativa dei media, perché sono incapaci di discernimento, di migliorarsi, e sono spesso insicuri, per cui riversano le loro frustrazioni sugli altri divenendone i carnefici, spesso mascherando la loro fragilità nell’aggressività.
Allora come agire? Come difendersi? E come aiutare le persone indifese, donne, bambini e anziani? Innanzitutto occorre distinguere il confine fra sentimenti e possessività. La violenza va messa al bando in ogni ambito della vita sociale e dei rapporti interpersonali, tutelando tutti i soggetti più esposti, e promuovendo precisi modelli etici e culturali in cui la stessa violenza rappresenti una pratica assolutamente intollerabile per la società. Anche per le persone violente, oltre all'azione di repressione e punizione, vanno previsti efficaci e duraturi percorsi di rieducazione e recupero sociale.
Nerina Zafferani
Responsabile Comitato Donne FUPS-CSdL